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Dal Desktop al Search Engine Desktop
Immaginate di accendere il computer, lanciare il browser, veder apparire la pagina principale di un motore di ricerca, digitare nella casella di ricerca la parola “Beethoven”, ricevere come risultato una serie di link a dei file mp3, cliccare su uno di essi ed iniziare così ad ascoltare una sinfonia. Immaginate adesso di voler rispondere ad una mail. Mettendo nel motore di ricerca il nome e il cognome del mittente riceverete come risposta una serie di link alle mail da voi inviate e da voi ricevute da quel mittente. Ciccando sulla prima dell’elenco potrete visualizzarla e quindi rispondere. State usando la nuova interfaccia del vostro PC. Google Desktop ha da qualche giorno creato il Search Engine Desktop e francamente ha qualcosina in più rispetto all’iconocentrico e obsoleto Desktop; e Google non è arrivata proprio per prima, forse al fotofinish. Non è certo un caso infatti che Itunes sia praticamente un motore di ricerca e che a crearlo siano stati i geniali guru della mela morsicata, che già il vecchio Desktop avevano inventato. Questo tipo di interfaccia cambia molte cose: permette di iniziare un vero e proprio dialogo con la macchina, la robotizza e sarà inevitabile cominciare a parlarle. Abbatte la quantità di menu e click fino all’informazione in modo devastante rispetto al vecchio sistema. E' leggera e flessibile, e questo le permette di essere sempre pronta a trasformarsi, ad adattarsi alle esigenze di chi la utilizza. E’ come fare un paragone tra il cambio delle marce a leva con quello a farfalla, nelle automobili. Ma in questo caso la scuola guida l’hanno già fatta tutti. Google acquisisce Keyhole Corp
Notizia fresca fresca: a Moutain View continua a fare la spesa, e la lsita sembra essere piuttosto lunga. Questa volta è toccato a Keyhole Corp, una digital mapping company "vicina di casa" di Google, specializzata in modelli 3D. Come primo passo Google abbasserà il prezzo del prodotto base di Keyhole da 69 a 29 dollari. Un altro pezzo del puzzle è stato inserito, attendiamo con ansia il prossimo. Mela in movimento
Non si può certo dire che la Apple non si stia dando da fare nel settore che in questo momento la vede maggiormente protagonista: la musica in formato digitale. Due le recenti novità:
In questo momento non c'è che dire, la Apple è la regina di questo mercato ed è l'unica a proporre iniziative interessanti e innovative. Ma gli altri dove sono??? IMlog sul tuo sito
Da bravi markettari non potevamo esimerci dal portare IMlog in tutte le case degli italiani, beh proprio tutte forse è troppo, diciamo nella maggior parte :) Qui di seguito trovi un codice da aggiungere alle tue pagine personali, al tuo blog o al tuo sito di informazione (stiamo già discutendo con Repubblica.it, per cui se voi del Corriere doveste farvi avanti, nisba!). Il meccanismo è semplicissimo, basta copiare e incollare questo codice, oppure andare a questa pagina e personalizzare la visualizzazione del box inserendo la URL dove si trova il feed di IMlog, ossia qui. Ecco il codice da utilizzare:
<script type="text/javascript" src="http://p3k.org/rss/?url=http%3A%2F%2Fwww.imli.com%2Fimlog% 2Findex.xml&align=left&width=200&frameColor=black&am p;titleBarColor=lightblue&titleBarTextColor=black&boxFillColor= white&textColor=black&fontFace=arial%2C10&maxItems= 5&compact=&showXmlButton=1&javascript=true"></script> Ultimissime dallo IAB
Che sia la volta buona? Che internet non sia più il brutto anatroccolo dei media? IAB 2004 conferma. Dopo il boom del 2000 e lo sboom degli anni seguenti, anche l’Italia, un po’ in ritardo sulle sue cugine Europee, registra una crescita netta negli investimenti pubblicitari su Internet: +21% nel primo trimestre 2004 rispetto allo stesso periodo nel 2003. Aziende tradizionali, dall’auto al turismo, dall’editoria alla finanza, incrementano la percentuale dei loro investimenti sul mezzo e il largo consumo sembra fare qualche campagna in più. La crescita degli investimenti pubblicitari deriva da diversi fattori tra i quali il costante incremento del numero di utenti che accedono al web: più donne e più ultracinquantenni navigano per i siti internet, scrivono email e acquistano online. Xtreme Information: focus lurking
Dal remoto 1983, all’epoca conosciuto con il nome di “The TV Register”, per i contemporanei ora non più adolescenti Xtreme Information, l’oggetto di questa mia segnalazione cattura ed archivia tutto ciò che è pubblicità: Carta, Tivù e fin dai primi vagiti, Internet. L’archivio vanta ad oggi più di 25.000 creatività che partono dalla preistoria degli anni ’50. Il quartier generale di Xtreme Information si trova a Londra, ma opera a macchia di leopardo un pò in tutto il mondo, compresa l’Italia. Ha infatti una rappresentanza a Milano. L’attuale web di Xtreme Information si materializza in un portale, all’interno del quale è possibile ricercare attraverso un motore di ricerca interno ciò che è stato fatto nel mondo dell’advertising, ma anche farsi contemporaneamente un’idea di ciò che potrà eventualmente essere fatto. Non solo browsing e multimedia, ma anche servizi pacchettizati e targettizati su singoli brand, mercati di riferimento, periodi/ci, differenti media… Un gran bel servizio, fortunatamente a pagamento. Google arriva sul desktop
Nel corso del Digital Life in svolgimento a New York, il motore di Mountain View ha annunciato il rilascio della versione beta del suo Desktop Search; si tratta di un programma leggero, gratuito e downlodabile dal sito di Google che permette di ricercare una particolare parola chiave tra le proprie email, i file (tutto il pacchetto Office è supportato), oltre alla cronologia di Internet Explorer e agli Instant Messenger. Quindi, veloce e facile come Google, ma direttamente nel computer di casa; la privacy dell'utente è garantita, secondo quanto viene comunicato nella Press Release, dalla definizione del campo di applicazione della ricerca. E' infatti possibile escludere una particolare cartella o file dal campo di ricerca del motore. In pratica, una volta installato sul proprio PC (Mac non al momento supportato) il programma inizia una lunga indicizzazione di quanto presente nella macchina; una volta completata questa fase (determinante per garantire velocità di caricamento dei risultati) è possibile iniziare ad utilizzare il Desktop Search che continuerà ad aggiornarsi ogni volta che un nuovo file viene creato o una nuova email ricevuta. A livello di "interfaccia" questa nuova funzionalità è integrata all'interno della classica snella home di Google e rappresenta quindi soltanto un folder in più nel quale verranno visualizzati i risultati della ricerca nel proprio computer. In effetti verrebbe da dire che ancora una volta Google ha sbaragliato la concorrenza; volendo proprio trovare il pelo nell'uovo si può notare come la versione beta presenti ancora qualche incoerenza di funzionamento su FireFox e non preveda la possibilità di indicizzare anche le email ricevute sulla Gmail (fondamentale e utile visto il giga disponibile). Tuttavia si tratta di mancanze di piccolo conto se si considera, per l'appunto, la natura Beta della release e, soprattutto, a fronte dell'ennesimo rinvio del lancio di Longhorn da parte di Microsoft .... And the winner is...
Tra pochi minuti andrò a vedere Larry e Sergey ritirare un meritato premio. Intanto L&S, o meglio le migliaia di programmatori loro dipendenti, non si fermano e stanno per lanciare in beta, oltre che il Google Print che ha fatto indispettire Amazon (il servizio è in concorrenza con il nuovo A9), anche un servizio via SMS. Sage Publications for free.
La casa editrice Sage Publications, le cui pubblicazioni spaziano dalla psicologia al marketing all'antropologia alle scienze, ha reso accessibili on-line tutti gli articoli delle proprie testate pubblicate a partire dal 1999. Per i numeri delle (poche) testate pubblicate prima di quest'anno sono disponibili solo gli abstract. Comincia in TV, finisce sul sito
La nuova campagna di advertising televisivo di Volvo punta sull'integrazione tra la TV e il web per comunicare con il proprio target, riappropriandosi di una strategia vecchia quanto il web, o meglio vecchia quanto la scoperta del web da parte delle aziende, ma ciò non di meno efficace. Lo spot infatti propone uno spezzone di film e rimanda esplicitamente al sito www.volvocars.it per vederlo tutto. Questo utilizzo del sito aziendale è a mio modo di vedere assolutamente corretto: i 30'' di un commercial non sono sufficienti a illustrare tutto quello che si vuole far conoscere al potenziale cliente, per questioni spazio, di tempo e di formato, quindi molto meglio "linkare" intersemioticamente al web, dove tutto ciò è possibile. La cosa è vecchia e banale ma pochissime aziende la recepiscono e utilizzano correttamente il proprio sito web, che spesso anzi è del tutto slegato dalla comunicazione sugli altri mezzi. |