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11.07.05Una nuova "prospettiva" nella comunicazione ovvero guida all'uso dei farmaci
In un mio vecchio post ho proposto un parallelo tra il marketing e la pittura. Oggi vorrei proporre un nuovo parallelo tra la pubblicità e la farmacologia. In questo sito si definisce assuefazione da un punto di vista farmacologico un fenomeno caratterizzato da una diminuita efficacia dei farmaci sull'organismo, dovuto ad un aumento della soglia di sensibilità cellulare ai farmaci stessi oppure ad un aumento della loro metabolizzazione tessutale. Parallelamente, possiamo definire assuefazione da pubblicità il fenomeno per cui l'efficacia di una campagna pubblicitaria diminuisce, in seguito a ripetute esposizioni per una sorta di accresciuta resistenza culturale o per la capacità di attivazione di filtri di protezione dall'overload di messaggi pubblicitari. Nel soggetto assuefatto ad un determinato medicamento quest'ultimo risulta inefficace oppure manifesta l'effetto originario solo a dosi più elevate di quelle terapeutiche. In pubblicità la sovra esposizione di un messaggio di una campagna di comunicazione può risultare inefficace oppure manifestare l'effetto originario solo a dosi più elevate di quelle "terapeutiche". L'eccessiva assunzione di farmaci non solo può essere poco efficace, ma risultare controproducente. In pubblicità l'eccessiva esposizione a messaggi e a forme di comunicazione sempre più intrusive non solo può essere poco efficace, ma risultare controproducente. Quando un trattamento non è efficace molto spesso non serve aumentare le dosi, questo sito suggerisce di a) verificare se la diagnosi è incompleta o scorretta
a) verificare se brand promise e brand delivery sono coerenti E' sconsigliabile curarsi da soli, meglio fare affidamento ai consigli di medici qualificati; mai dare retta ai consigli di amici e parenti, ogni caso è un caso a sè.
Per l'efficacia di una campagna di comunicazione è molto importante la volontà di offrire valore ai propri interlocutori. Per guarire non basta agire solo contro il dolore, occorre rimuovere le cause del malessere o della malattia. Per progettare una buona comunicazione, non basta fare uso di incentivi o gratificazioni istantanee, occorre lavorare in profondità in comunicazione altrimenti l'efficacia sarà solo transitoria come quando si prende un'aspirina. Funziona, ma solo nel breve periodo. @ 11.07.05 13:17
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