IMlog
IMlavoro: Online Marketing Executive [Expedia.it]
Autore: Redazione | Categoria: Offerte di lavoro | Data: Giovedì, 31 Marzo 2005 


Con questa offerta di Expedia.it inauguriamo il nuovo servizio IMlavoro, che consente a manager e direttori del personale di inserire annunci di lavoro su IMlog e all'interno della IMletter. Lo scopo è di mettere a disposizione dei lettori offerte qualificate e di fornire alle aziende la possibilità di dare visibilità alle proprie ricerche presso un target qualificato e interessante (cioè tu! ;-))

Se vuoi avere maggiori informazioni riguardo a IMlavoro o sei interessato a pubblicare un annuncio scrivi a info@imli.com


Expedia logoPosition Title: Online Marketing Executive, Expedia IT
Department: Expedia IT
Reports To: Online Marketing Manager
Location: Milan

Job Mission:

To support the execution of all Online Marketing activities manage our online agency and to optimize online marketing efficiency for Expedia IT.

Key Areas Of Responsibility:

- Produce weekly reports on all online marketing activities and act on these reports to optimize marketing efficiency
- Report on ad campaigns
- Report and optimize performance-based partnerships and distribution partnerships
- Optimize Search Engine Marketing
- Coordinate the production of online creative with ad agency
- Manage Affiliation programme
- Work closely with CRM, Production, Sales and Customer Analytics team.

Success Criteria:

- University Degree or equivalent experience.
- On Line Marketing background – to include the full on line marketing mix with a minimum of 3 years experience
- Experience working with large on line advertised brands
- Experience managing budgets.

Critical Competencies:

- Customer Focus: Passionately meets or exceeds customer expectations. Enters the customer’s world through listening and understanding. Nurtures relationships by recognizing and delivering on customer needs and opinions.

- Relationship building: Builds effective relationships through positive communication that motivates and influences others. Is an honest, trustworthy, valued team member and actively involved in achieving team objectives.

- Strategy / Planning: Understands the needs and direction of the business, anticipating and developing business priorities to meet these. Embraces change and drives to improve current working practices / products/ technologies to grow the business.

- Personal Effectiveness: Produces outstanding results both professionally and personally by being proactive and committed. Continually focuses on achieving positive results contributing to Expedia’s business success

Applicable Competencies:

- Managing Complexity: Is able to work effectively in a highly complex, diverse, changing environment. Adapts well to and is energized by change whilst maintaining focus on key business goals and personal objectives.

- Innovation: Embraces creativity, innovation and is open to new ideas. Innovates to improve current working practices / products / technologies to provide business opportunities and results.

- Goal setting / short term planning: Achieves results by setting goals using quality planning, analysis and decision making. Adapts and copes successfully with changing circumstances.

- Business Management: Produces outstanding results both professionally and personally by effective management of business processes. Effectively plans, budgets, tracks and evaluates performance of his/her business area.

Please send your CV to eoldrini@expedia.com referring to "Expedia.it - Online Marketing Executive - IMlog" in the email subject.

Per pubblicare il tuo annuncio su IMlog scrivi a info@imli.com
Pagare...ma come?
Autore: Sebastiano.Pagani | Categoria: E-commerce | Data: Giovedì, 31 Marzo 2005 

Prendo spunto da una notizia di qualche settimana fa, riguardante la brevettazione di un sistema di moneta virtuale che, in sostanza, interfaccia il telefonino con la carta di credito permettendo, tra l'altro, l'erogazione di micro-pagamenti.
La "novità" presentata in quest'articolo viene presentata facendo leva su due fronti:
Il primo è l'abolizione del tradizionale POS, a tutto vantaggio dell'esercente, anche se in realtà nell'articolo stesso si dice che è necessario dotarsi di un POS Bluetooth o con porta infrarossi, al fine di interfacciarsi con il telefono cellulare dell'acquirente.
Il secondo è la possibilità di effettuare micro-pagamenti, con particolare riferimento all'acquisto di "beni immateriali", quali il download di musica digitale sul proprio telefonino. E' obiettabile che per l'acquisto di contenuti digitali sia già oggi utilizzabile il credito telefonico, soluzione che anzi mi sembra l'ideale per l'acquisto di beni dal valore unitario basso (< € 2,oo).

Insomma, c'è qualcosa che mi sfugge, oppure l'inserimento del cellulare (per quanto diffuso in Italia) nel processo di pagamento, fatti salvi i casi di acquisto di beni fruibili sul cellulare stesso (loghi, suonerie, ma anche contenuti digitali quali musica, videogiochi e applicazioni), è una soluzione senza problema. Non è utile ne pratico, detto in altri termini, l'impiego del cellulare per effettuare pagamenti in un negozio o altrove, se per questo è ancora necessario l'utilizzo di un POS, l'intermediazione di personale, e l'acquisto di terminali dotati di particolari caratteristiche (Bluetooth od infrarossi).
Molto meglio è, l'utilizzo del cellulare per il pagamento di servizi (penso ai parcheggi, ai biglietti di treno e metropolitana) in modo da saltare il passaggio a sportelli per il pagamento. Si può già fare oggi via SMS, e poi grandi produttori di "hardware", come Nokia, si stanno muovendo in questa direzione.
Altra necessità, a mio parere, è l'introduzione di metodi di pagamento in tutti i terminali che potenzialmente potrebbero permettere di fare acquisti.
Nella mia visione, quindi sarebbero molto meglio carte di credito (o carte ricaricabili) leggibili come smart-card da pc, televisione (box interattivo DTT), telefono cellulare, pos tradizionale e qualsiasi altro terminale per fare acquisti (per intenderci anche le "macchinette" automatiche per fare i biglietti del treno o i distributori di bibite presenti nei luoghi pubblici).

Perché perdere tempo col linguaggio naturale?
Autore: Federico.Riva | Categoria: Web Marketing | Data: Mercoledì, 30 Marzo 2005 

Ask Jeeves ha annunciato l’intenzione di pubblicare a breve un motore di ricerca che finalmente riesca a fornire risultati per domande poste in maniera naturale.

Il NLP (Natural Language Processing) 'è di moda' ormai da decenni; come è noto, non ha ancora trovato delle applicazioni significative; in sostanza, non funziona affatto bene; per Internet il fallimento è ancora più evidente; ogni tanto capita di vedere banner di Google con scritto frasi del tipo “Qual è il grattacielo più grande del mondo?”, oppure “Qual è l’oceano più profondo?”; cliccando sul banner, si apre una pagina di ricerca che di fatto mostra dei link di siti che rispondono efficacemente alla domanda visualizzata sul banner; se si guarda però la query attivata dal banner si vede che non ha niente a che fare con il linguaggio naturale. La ricerca di solito è attivata dalla combinazione di alcune keyword.

La cosa che non ho mai capito è tutto questo interesse verso il linguaggio naturale. Non è forse più semplice insegnare agli essere umani a utilizzare una sintassi diversa da quella che utilizziamo ogni giorno quando chiediamo una rivista al nostro edicolante? A mio parere sì; se andiamo in una biblioteca che dispone di un thesaurus cerchiamo con parole-chiave e con combinazioni di parole-chiave e non ponendo ‘domande naturali’.

Il linguaggio naturale d’altronde è tendenzialmente meno efficiente di altri tipi di linguaggi. La maggior parte delle parole contenute in una domanda ‘naturale’ non hanno alcun significato, ma servono per dare un’intonazione, per essere ironiche oppure retoriche, ma di certo non hanno alcun senso quando ci troviamo in una situazione di IR (Information Retrieval) come in un motore di ricerca. Al contrario sembra essere molto più interessante un altro acronimo, più recente (se ne parla dagli anni ’80) e sicuramente più interessante (per lo meno nell’ambito dei search engine): LSI (Latent Semantic Indexing).

Cercherò di spiegare in un prossimo post di che cosa si tratta; per adesso, cercate su Google con “latent semantic indexing”; vedrete che nel più grande motore di ricerca del mondo sono in cerca di persone che conoscano bene questo argomento (hanno pubblicato un adword in proposito…che dice:

Work at Google
Google is hiring expert computer
scientists and software developers!

Forse che sia questa la vera frontiera dei motori di ricerca?

Oltre lo spot
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: TV Digitale | Data: Mercoledì, 30 Marzo 2005 

Negli Stati Uniti la pubblicità è in crescita. Nel 2004 ha avuto un incremento negli investimenti del 6,3% secondo le rilevazioni di Nielsen Media Research. L'istituto internazionale rileva anche la crescita di forme pubblicitarie alternative come il product placement. Nei programmi televisivi in prime time i primi 10 marchi hanno totalizzato 9.334 apparizioni nel 2004. La più presente è Coca Cola con 2.320 apparizioni seguita da Nike con 1.380 e Pepsi Cola con 1380. Come è noto il product placement non è consentito in Europa. Uno dei principi della Tv Sans Frontières è proprio la separazione tra contenuti e messaggi pubblicitari. In Italia il product placement è consentito al cinema ma non in televisione. Tutto questo potrebbe cambiare perchè da più parti Bruxelles sta avendo sollecitazioni per modificare il suo "framework" considerato non solo troppo restrittivo ma soprattutto ancora molto oscuro nonostante la pubblicazione nel maggio 2004 di un documento di interpretazione autentica. I produttori europei non spingono verso l'innovazione sui nuovi modelli di pubblicità inseriti nei programmi perché i confini tra il consentito e il non consentito sono ancora troppo poco demarcati. Durante il Miptv 2005 che avrà luogo la settimana prossima, il tema del product placement sarà al centro del dibattito tra i vari professionisti del mondo della televisione.

DivX "legale"
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Media | Data: Venerdì, 25 Marzo 2005 

divx.gifIeri sera cercando un libro alla Feltrinelli International mi sono imbattuto in uno strano espositore: era pieno di film in DivX!
I titoli era molto interessanti (per capirci, "Alex l'ariete" no, "Viaggio a Kandahar" sì) e il prezzo anche: solo 5.99 €.
Sinceramente sono rimasto stupito, perchè non credevo fossero in commercio DivX legali, e anche positivamente impressionato. Alla fin fine tra il costo del CD e la fatica/tempo/costo di download il prezzo mi sembra equo.
L'iniziativa è di EXA, nota fino ad oggi solo per i corsi multimediali, che ha ottenuto l'esclusiva per la distribuzione in Italia di questo nuovo prodotto. Le stime di vendita sono di 1 milione di pezzi per il primo anno!
Esiste anche un sito dedicato, www.cinedivx.it, che però è assolutamente da dimenticare (non usate Mozilla per visualizzarlo!). Addirittura per ordinare è necessario sacaricare un file Excel, compilarlo e rispedirlo per email o via fax...
Al contrario la rete distributiva off-line sembra ottima: il solo fatto di poter trovare i DivX nelle librerie Feltrinelli dà una enorme visibilità al prodotto.

L'idea comunque mi piace molto, magari me ne compro uno, anche solo per verificarne la qualità...

Quale futuro per il T-commerce?
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: TV Digitale | Data: Giovedì, 24 Marzo 2005 

logo HSELa frammentazione delle audience e la moltiplicazione dei contenuti a disposizione degli utenti richiede il ripensamento dei modelli di business per la televisione digitale. I budget pubblicitari aumenteranno, ma non in proporzione all'aumento dei canali, ecco perchè i diversi broadcaster stanno cercando di diversificare le revenues con contenuti premium, con servizi interattivi e nuove linee di business. Mediaset dopo avere "scombussolato" il mercato del DTT che molti ritenevano rigorosamente free to air, con la sua offerta di pay light del calcio si è buttata nel T-commerce? Con un comunicato datato 18 marzo, Mediaset ha annunciato che "RTI società interamente controllata da Mediaset ha acquisito il 100% del capitale sociale di HSE Home Shopping Europe Spa, società italiana attiva nel mercato della vendita al dettaglio via tv e via internet. A Home Shopping Europe fa capo l'emittente televisiva identificata dal marchio Canale D. Le attività di HSE controllata dal Fondo Convergenza sono state valutate 104 milioni di euro. L'operazione secondo il comunicato è finalizzata all'acquisizione di frequenze destinate alla creazione da parte di Mediaset di una nuova rete per la trasmissione digitale terrestre che ospiterà almeno per il 40% dello spazio trasmissivo, canali di editori di terzi." Si tratta in definitiva per Mediaset di acquisire un secondo multiplex.
Visto che le frequenze sono una "risorsa scarsa", vi è una rincorsa all'acquisto.
Sarà interessante comprendere nei prossimi mesi se gli skills di Home Shopping Europe verranno valorizzati in qualche modo per dare attraverso la tv ed internet un nuovo slancio al commercio elettronico e se l'Italia saprà proporre una via innovativa alla tv digitale, come spesso si sente dire nei convegni dagli addetti ai lavori. Se il T-commerce funzionerà, costituirà con grande probabilità un volano anche per l'E-commerce sul web che sta crescendo, ma che non è ancora decollato come si sperava. Sarebbe un vero peccato disperdere un know how acquisito nel tempo ma non sarebbe la prima volta.

In USA cala il CPC (ma quanto è distante l’Italia)
Autore: Federico.Riva | Categoria: Web Marketing | Data: Mercoledì, 23 Marzo 2005 

Nello scorso Febbraio, il CPC medio (cost per click) dei PPC search engine U.s.a. è calato di circa il 2%; diciamo subito che non si tratta affatto di un segnale di controtendenza rispetto alla crescita sino ad oggi costante del mercato del keyword advertising.

Il calo è dovuto alla stagionalità (in febbraio calano soprattutto i prezzi del settore turistico e dell’e-commerce). Come è altrettanto comprensibile, novembre e dicembre sono invece i mesi più “caldi”; ma vediamo qualche dato significativo: per le keyword relative ai “customer service” il calo su base mensile è stato ancora più significativo: si è passati da una media di 1,29 $ in Gennaio a una media di 1,04 $ in Febbraio. Per i prodotti b2c si è passati da 52 a 46 centesimi, mentre nel turismo il calo è stato dell’8% (da 88 a 81 cents).

Se confrontiamo questi dati con quelli del mercato italiano, ci possiamo rendere immediatamente conto di quale sia il gap economico e culturale che ci divide dagli U.s.a. In Italia i Bid massimi sono decisamente inferiori di quelli medi statunitensi. Se utilizziamo il tool offerto da Overture Italia per verificare i CPC per singola keyword, possiamo vedere che - con la keyword “viaggi” il top Bid è di 31 centesimi e la maggior parte degli inserzionisti pubblicizza al CPC minimo di 15 centesimi; per la parola-chiave “finanza” il CPC è di 36 centesimi e per essere primi su “celulari” è sufficiente pagare 18 centesimi di Euro. Non sono disponibili dati relativi alla media del CPC italiano, ma possiamo sicuramente affermare che non supera di molto il CPC minimo.

Al contrario, dobbiamo osservare che la media U.s.a. non dà l’idea di quanto sono disposti a pagare la pubblicità gli advertiser. Se guardiamo oltre la media e ci focalizziamo sui top bid (che sono un indice ancora più significativo della media) possiamo vedere che per “mortage” (mutui) il CPC è superiore ai 10 (dieci) dollari; con “betting” si pagano 12 dollari a click e con “laptop” 2,57 $.
Recentemente sono stati pubblicati dei dati anche relativamente alla “internet usage” in tutto il mondo; gli U.s.a. si collocano fra i primi in classifica con circa 14 ore mensili di navigazione (il panel è formato da tutti i cittadini). In questa classifica, l’Italia era segnalata come fanalino di coda con solo 8 ore di navigazione mensili (i dati sono relativi all’utenza domestica).

Per quanto questi dati mostrino come gli Italiani siano distanti dai mercati più evoluti in termini di utilizzo del mezzo, possiamo tranquillamente dire che il vero divario sta nell’e-commerce e nell’info-commerce (che si riverbera poi sul mondo pubblicitario); in Italia l’e-commerce non è mai decollato veramente e sentendo i pareri di tutti i più importanti player – non ci sono prospettive rosee né per il 2005, né per il 2006. Contestualmente, imperversano i programmi in pay per action (PPS, PPL etc). In Italia non solo la pubblicità in Internet non costa nulla (perché pochi comprano in Internet); chi la compra, la vuole pagare solo “se va bene…”.

Anche Yahoo! Mail arriva ad 1Gb
Autore: Giuseppe.Mayer | Categoria: Avvistamenti | Data: Mercoledì, 23 Marzo 2005 

yahoo mail-tm.jpg Interessante segnalazione sul blog di John Battelle; pare che dal prossimo mese anche Yahoo! Mail sarà in grado di raggiungere il giga di spazio per i suoi utenti.

Ma il dato veramente interessante proposto da Battelle è un altro: oltre il 40% delle pageviews di Yahoo! proviene infatti dalla sola area mail che è quindi tra le principali fonti di ricavo per l'azienda.

La curiosità a questo punto starà nel vedere se, dal punto di vista pubblicitario, continueranno a privilegiare formati classici come banner e sponsorizzazioni o integreranno i servizi Overture.

Pericolo virus su Mac! Ovvero il marketing del terrore...
Autore: Giuseppe.Mayer | Categoria: Avvistamenti | Data: Martedì, 22 Marzo 2005 

mac.jpgPrevedibile come la primavera dopo l'inverno, Symantec, tra i più importanti produttori di soluzioni antivirus, nel suo rapporto Internet Security Threat Report lancia ora l'allarme sui rischi di attacchi virus su piattaforme Mac (ne parla anche Punto Informatico qui).

A far nascere questo nuovo pericolo sarebbe la crescente popolarità del Mac che con l'offerta di prodotti low price come il Mac Mini sta acquistando giorno dopo giorno quote di mercato rilevanti nel mondo consumer.

Prescindendo dalla considerazione implicita per la quale un sistema meno è diffuso e più è sicuro, mi sembra evidente l'obiettivo del rapporto Symantec; esiste un mercato IT in forte crescita all'interno del quale la propria presenza è ancora marginale ed in questo quadro, "terrorizzare" gli utenti Mac è probabilmente la soluzione più veloce per spingerli ad acquistare soluzioni antivirus tra le quali (guarda caso) quelle di Symantec ...

Interessante esempio di marketing del terrore (per non dire terroristico!)

A caccia di Tivo?
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: TV Digitale | Data: Martedì, 22 Marzo 2005 

tivo.jpgIl Digital Video Recorder sarà la killer application per la tv digitale? Sono diverse le società che lo credono, basta vedere le ultime quotazioni di Tivo,. Si vocifera che la nota societa statunitense produttrice del DVR possa essere considerata un "boccone" molto appetibile per una acquisizione. La società di ricerca Inside Digital Media ritiene che Apple, ma anche qualche società produttrice di computer oppure operatori come Comcast o Time Warner stiano già formulando delle proposte di acquisto.
Probabilmente dal Miptv di Cannes sentiremo a breve qualche annuncio sul futuro della personal tv.

Il DVR avanza...velocemente
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Avvistamenti | Data: Lunedì, 21 Marzo 2005 

joshbernoffsmall.jpgLo abbiamo scritto e ripetuto più volte, il DVR minaccerà in un prossimo futuro i modelli tradizionali di advertising basati sugli spot da 30 secondi. Il problema non è se, ma quando questo avverrà. Ovviamente il classico spot non morirà, ma verrà affiancato da nuovi formati pubblicitari.

Al Forum Internazionale della Televisione Digitale Terrestre, che ho organizzato per THE ECONOMIST CONFERENCES a Roma, il dicembre scorso, sono stati anticipati i temi di punta del Miptv 2005. Pubblicità interattiva, contenuti on demand per le diverse piattaforme digitali e pubblicità non lineare, sono infatti gli argomenti in discussione nella prossima edizione della fiera internazionale che avrà luogo in Aprile a Cannes.

Al Miptv si scommette da oltre due anni sul Digital Video Recorder, Forrester Research ha infatti pubblicato con grande risalto sul sito di Miptv le sue previsioni sulla penetrazione del DVR negli Stati Uniti con uno studio di Josh Bernoff

L'anno scorso l'autorevole istituto ipotizzava una potenziale penetrazione negli Stati Uniti del DVR del 30% entro il 2008, oggi si spinge ancora più in la, prevedendo una diffusione del DVR di quasi il 45% entro il 2009.

Mentre negli Stati Uniti si lavora già sui formati pubblicitari di terza generazione, nel nostro Paese si discute ancora di modelli pubblicitari per la tv digitale che nascono già vecchi. Gli Stati Uniti puntano sull'alta definizione, mentre diversi Paesi dell'Europa, tra cui l'Italia, invece sembrano privilegiare i contenuti ed i servizi interattivi.

Anche quest'anno coprirò l'evento Miptv per la rivista Pubblicità Italia, ma cercherò di anticipare qualche retroscena qui su Imli riportando l'opinione dei più autorevoli protagonisti del futuro della comunicazione digitale, della televisione digitale e dei contenuti per i new media.
Vorrei segnalare qui tutte quelle opinioni che per diverse ragioni non trovano spazio sulle riviste ufficiali e sui comunicati stampa.

Restate sintonizzati e non cambiate canale. Non ci saranno break pubblicitari.

Un avversario per Google e Yahoo?
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: News | Data: Lunedì, 21 Marzo 2005 

ask_logo.gifLa fine dei saldi non impedisce ai player dell'internet mondiale di fare acquisti, così dopo Yahoo è un altro motore di ricerca, Ask Jeeves, ad essere al centro di un grosso affare, anche se come "comprato" e non come compratore.
Sembra infatti che il gruppo IAC (InterActive Corp) abbia intenzione di aggiungere al proprio network già assai consistente (per citare solo i più famosi in Italia: Match.com, Expedia, Ticketmaster, Hotels.com) il motore di ricerca californiano per una cifra che si aggira attorno ai 2 miliardi di dollari.
L'affare si fa ancora più interessante se si pensa al fatto che Ask ha da pochi giorni acquisito il famoso RSS reader Bloglines.

L'acquisizione di un search engine aiuta sicuramente tutte le attività del gruppo, visto che la maggior parte dei siti di e-commerce di IAC riceve gran parte dei propri visitatori proprio dalla ricerca, ma la presenza di Bloglines, oltre che aver fatto lievitare il prezzo dell'acquisto, fa pensare che stia nascendo un attore del mercato che in prospettiva farà concorrenza, o tenterà di farlo, proprio ai leader Yahoo e Google su svariati campi: e-commerce, search, blog.

Aspettiamo che l'affare venga ufficializzato. Di certo in questo periodo i movimenti sono tanti e finalmente non è più solo Google a far parlare di sè.

Hai tra i 20 e i 40 anni?
Autore: M. Bancora | Categoria: Avvistamenti | Data: Lunedì, 21 Marzo 2005 

Martina cura un aggiornatissimo e seguitissimo blog internazionale che tratta di marketing e advertising. Sta per laurearsi e ha bisogno di raccogliere dati per completare la sua tesi. Se hai tra i 20 e i 40 anni dalle una mano e compila il suo questionario.

Flickr (alla fine) acquistato da Yahoo!
Autore: Giuseppe.Mayer | Categoria: Marketing | Data: Lunedì, 21 Marzo 2005 

flickr_logo.gifDopo settimane di "contesa" è arrivato l'annuncio ufficiale; Flickr, l'innovativa piattaforma per la condivisione online di immagini, è stata comprata da Yahoo! e la notizia si sta rapidamente diffondendo in rete.

La mossa di Yahoo! sembra mirata al completamento dell'offerta dopo il lancio la scorsa settimana della loro piattaforma blog (Y!360) e di sicuro, vista la qualità di Flickr, la scelta può rivelarsi estremamente interessante. Ai primi dubbi e timori degli utenti in merito alle conseguenze dell'accordo ha già risposto Caterina Fake, direttamente dal corporate blog di Flickr; nulla cambierà ed anzi, sia gli utenti pro, sia gli utenti free, avranno più spazio e servizi aggiuntivi.

Tuttavia, non tutti gli utenti sembrano contenti di questo cambiamento; dal mio punto di vista, punto di vista interessato visto che sono un utente pro, la curiosità maggiore sta nel capire in che modo l'offerta verrà rimodulata.

Posso essere disponibile a pagare un servizio 40$ verso una piccola azienda che sta crescendo e con questa cifra io stesso "investo" per il miglioramento del prodotto, ma per 40$ pagati a Yahoo! mi aspetto davvero tappeti rossi e champagne! :)

Staremo a vedere!

Anche i blog hanno (l')influenza
Autore: Giuseppe.Mayer | Categoria: Marketing | Data: Venerdì, 18 Marzo 2005 

Interessante analisi del fondatore di Tecnorati, David Sifry , sulla crescita di valore dei blog come fonte informativa rispetto ai siti dei media tradizionali.

La valutazione, basata sul numero di link ricevuti dal particolare sito, conferma nelle prime posizioni i mainstream media sites come New York Times, Washington Post e CNN, ma presenta in posizione di tutto rispetto anche alcuni blog come Boing Boing o Gizmondo che addirittura supera in rilevanza un sito "concorrente" in termini di target come Mtv.com.

L'articolo (ed i grafici) merita decisamente il click; mi incuriosisce l'idea di quali potrebbero essere i risultati di una simile analisi per il mercato italiano dei media.

Che valore hanno i blog nel belpaese?

Ps. come mai tra i miei blog preferiti la maggior parte di quelli USA sono "collaborativi" mentre la maggior parte di quelli in lingua italiana sono blog "personali"?

Nuovo sito per Trenitalia
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: News | Data: Venerdì, 18 Marzo 2005 

trenitalia_newsite.gifCome tutti non hanno potuto non notare Trenitalia ha recentemente inaugurato il nuovo sito.

Sinceramente non era difficile migliorare, devo dire comunque che il passo avanti è notevole, e da tutti i punti di vista: grafice, navigabilità, usabilità.
Non sono arrivato in fondo alla procedura di acquisto ma mi sembra che le variazioni siano minime, anche se la nuova grafica (semplice ed essenziale come piace a me) fa sembrare tutto più "nuovo" e fatto meglio.
Giuseppe mi dice che anche le fiancate degli Eurostar sono state in alcuni casi rinnovate per pubblicizzare il sito.

La scelta di acquistare tutti gli spazi pubblicitari su Repubblica.it mi lascia però un po' perplesso, anche perchè non c'erano variazioni significative nelle creatività, come magari avviene facendo la stessa cosa con il quotidiano cartaceo, all'interno del quale è possibile inserire diverse creatività che riguardano aspetti specifici. Mi sembra solo un spreco.
Sarebbe stato più sensato fare una campagna più diluita e magari mirata a pubblicizzare non solo il nuovo sito ma per esempio l'acquisto online o il nuoso servizio sms2go.

Il prossimo passo spero sia quello di fare arrivare i treni in orario... ;-)

Letteratura blog
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Avvistamenti | Data: Venerdì, 18 Marzo 2005 

blog.jpgSe nel nostro Paese, si dice che il fenomeno blog sia circoscritto, a Taiwan e in Giappone, non solo rappresenta un grande business all'interno della rete ma anche in libreria. Internet sta infatti contribuendo al successo di libri sui blog, come rileva un articolo di Newsweek del 21 marzo a firma Kai Itoi.

Non si tratta di libri tecnici e manuali per progettazione di un blog, ma della trascrizione di discussioni che hanno luogo in rete. La grande moda sarebbe partita dal Giappone nell'ottobre scorso con il libro "Train Man" che narra le vicende di un uomo timido che chiede on line consigli su come approcciare una ragazza che ha incontrato in un treno a Tokio e a cui non riesce a rivolgere la parola. Il libro basato su questa vicenda ha venduto la bellezza di 550.000 copie. Un altro best seller segnalato da Newsweek è la trascrizione dal blog "This week my wife is having an affair" la riproduzione di una conversazione on line tra un uomo di affari tradito dalla moglie e il suo pubblico del blog. Il tomo ha venduto 43.000 copie in due mesi. Dietro la moda qualcuno sviluppa business.

La trasformazione delle fiere del broadcast
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: TV Digitale | Data: Giovedì, 17 Marzo 2005 

ito.jpgLe fiere del broadcast come IBC il NAB e l'IBTS di Milano, stanno vivendo una profonda trasformazione. Una crescente attenzione viene rivolta alle tecnologie che permettono un maggiore coinvolgimento degli utenti.

Ho estratto dal sito di IBTS, il discorso di apertura di Joi Ito che qui riporto.
Joi Ito non ha bisogno di presentazioni ed è una delle menti più lucide nel panorama internazionale nel settore delle tecnologie per la comunicazione.

"La maggior parte delle offerte delle piattaforme dei nuovi media si rivolge a un consumatore passivo o semipassivo.
In realtà gli utenti appaiono più interessati alla creazione, alla condivisione e allo scambio di contenuti rispetto a una fruizione passiva.
Ma le nuove normative in materia di copyright e le decisioni tecniche su standard e architetture non tengono conto di questi nuovi modelli di fruizione tanto che il loro effetto potrebbe essere quello di ostacolare l’emergere di killer application per la televisione interattiva e per i dispositivi mobili di nuova generazione.
In una situazione in cui i contenuti diventano universalmente accessibili al marketing delle aziende si pone il problema di raggiungere l’utente.
Gli studi dimostrano come mentre le strategie di marketing vincenti siano sempre più costose, il vero successo di un prodotto sul mercato sia dovuto sempre di più al passaparola.
Sta emergendo la nuova era del “content marketing” e, paradossalmente, quelli che oggi sono considerati “nemici” dai “content provider”, P2P e file sharing (scambio gratuito di musica, film, video in rete), diventeranno presto la base del marketing virale del futuro.

Al di là delle sterili polemiche sui blog e sui contenuti degli "spettautori", che stanno avendo luogo ultimamente, occorre considerare che non è più possibile parlare di televisione tout court e che si stanno sviluppando due mondi paralleli nel modo di fare televisione con logiche completamente differenti. Una televisione per il tempo libero, in cui si progettano contenuti per l'entertainment, per il servizio pubblico e per l'informazione ed una televisione per il tempo sociale, nella quale sono più importanti le dinamiche di interazione sociale rispetto ai contenuti.

E' un tema di grande importanza che sarà oggetto di un convegno internazionale che sto per organizzare a giugno a Milano, proprio perché vi è tanta necessità di discutere sul futuro delle televisioni digitali in una prospettiva nuova come Joi, ci fa notare.

No, Leonardo non ha inventato i blog
Autore: M. Bancora | Categoria: Media | Data: Mercoledì, 16 Marzo 2005 

leo.jpgÈ imminente il lancio di un nuovo portale di Eutelia, la società nata dalla fusione di Edisontel e Plug It. Il nuovo portale si chiamerà Leonardo e pare che i contenuti saranno selezionati dai blog creati dagli utenti che usufruiranno della piattaforma messa a disposizione dalla compagnia telefonica.

Per chi non lo sapesse Plug It è stata una delle prime aziende a SFRUTTARE l'ingenuità di migliaia di italiani con i dialer, i famigerati gonfiatori di bollette telefoniche, per cui è stata condannata a pagare una multa di 3 milioni di euro, per buona pace di chi la bolletta l'ha pagata.

Forse è il caso di premunirsi e di avvisare in anticipo gli utenti che una scelta intelligente questa volta potrebbe servire quantomeno a saldare qualche conto telefonico in sospeso. Blog su Leonardo? No grazie.

Podvertising
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Advertising | Data: Lunedì, 14 Marzo 2005 

podvertising.gifBrandRepublic segnalala la nascita del podvertising, ovvero della pubblicità su iPod.
L'ipotesi era già stata avanzata mesi fa da iMedia Connection.
Virgin Radio ha infatti inaugurato il proprio servizio di podcasting, con annessi spot pubblicitari.

E' questo il futuro dell'advertising? O è un tentativo di "riciclare" la pubblicità tradizionale su un nuovo mezzo?
Sicuramente il target è interessante e "selezionato", ma non è forse proprio un target meno sensibile e addirittura più irritato dalla pubblicità invasiva rispetto all'utente medio? Chi utilizza questo strumento, non vorrebbe forse massimizzare la personalizzazione ed evitare la pubblicità massiva?

internet senza rumore
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Pensieri Laterali | Data: Sabato, 12 Marzo 2005 

C'è chi cerca la costante attenzione, fa di tutto per farsi notare, costruisce un portale quando tutti lo fanno senza una vera ragione, aggiunge al sito aziendale forum che rimangono deserti perché privi di interesse, costruisce form e ogni sorta di barriera all'accesso per contenuti pregiati inseriti solo per cercare (inutilmente) di profilare i propri visitatori, spesso ottenendo centinaia di visite da parte di pippo, pluto e paperino. E' l'esercito delle aziende che hanno scoperto che la brochure aziendale non porta lontano e che oggi sono alla costante ricerca di trucchi, trucchetti, giochi e cotillons per "generare traffico".

C'è chi invece utilizza internet in modo silenzioso, per dare servizio, per offrire informazioni di valore e per vincere battaglie importanti. Il mio pensiero va a Nicola Stock, che forse molti non conosceranno, un ostinato professionista, che sta combattendo una battaglia a tutela dei risparmiatori che hanno acquistato gli oramai noti "bond Argentina". Attraverso il suo sito l'Associazione per la tutela degli investitori in titoli argentini, compie da diversi anni uno straordinario lavoro di informazione, di relazione con gli investitori ed è riuscita a convincere la maggior parte dei detentori italiani di questi titoli a tenere duro e non accettare l'offerta ritenuta scandalosa di rimborso del Governo dell'Argentina.
Questo è uno dei tantissimi siti che non vinceranno mai un premio ne verranno mai citati dalle riviste specializzate, ma che stanno offrendo un reale valore ai navigatori della rete. Nicola Stock e la sua associazione popolano l'altra internet, quella senza rumore ne clamore e che ai giornalisti non interessa perchè non fa notizia.

Le due anime della pubblicità
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Advertising | Data: Venerdì, 11 Marzo 2005 

Frammentazione delle audience, diminuzione dell'attenzione, moltiplicazione dei canali e dei media sono una realtà. Il mondo dell'advertising sembra reagire in due modi completamente opposti. C'è chi decide di creare nuove occasioni di esposizione di contenuti pubblicitari sfruttando i tempi di attesa delle persone ad esempio sulla metropolitana e sui treni oppure ad esempio nei bagni delle discoteche, con il claim "tanto di qui ci dovete passare".
Altri invece ritengono che la migliore pubblicità debba essere creatrice di valore per chi la guarda e come Google o Overture credono nella contestualizzazione dei messaggi pubblicitari cercando di salvaguardare l'esperienza di fruizione dei contenuti. Per i primi occorre creare nuove occasioni per i messaggi pubblicitari di essere visti, per i secondi invece migliorare l'esperienza totale. I primi stanno lavorando sullo show, sulla spettacolarizzazione del messaggio ed i secondi sul permesso. Sono due anime con spiriti opposti o sapranno incontrarsi tenendo in considerazione non solo le intenzioni dei marketer ma anche l'esperienza degli utenti come suggeriva Jupiter?

per il futuro dei media, ascoltate i bimbi ed i ragazzi
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Avvistamenti | Data: Giovedì, 10 Marzo 2005 

Se si vuole comprendere qualcosa sul futuro dei media è molto utile ascoltare i bambini. Provate a parlare con un bimbo o bimba di tre anni, vi spiegherà perfettamente con parole sue che lui/lei non può concepire che un programma possa terminare e che non lo potrà vedere ancora e tutte le volte che vorrà. E' il video on demand, il dvd o il dvr, che ci offriranno la tv personale che i bambini amano tanto.
Una cosa che gli adulti non riescono davvero a comprendere è come un adolescente possa tenere accesa la tv, fare i compiti e telefonare allo stesso modo. Il futuro del consumo dei media è sempre più caratterizzato da un'attenzione parziale continua . Il multitasking riguarda oggi per lo più i ragazzi ma sono molti e sempre di più gli adulti che quando guardano la tv fanno altro.
Altro che comunicazione integrata, che andava per la maggiore fino agli anni 80, i pubblicitari pigri sono avvertiti d'ora in poi il gioco si fa interessante con la comunicazione multicanale. L'era dei giochi di parole e degli slogan ad effetto è davvero terminata.

La promozione di un blog
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Web Marketing | Data: Mercoledì, 9 Marzo 2005 

I blog che si rispettano hanno spesso dei contenuti molto innovativi ed interessanti, sono solitamente indipendenti, si basano sul volontariato e sulla passione e hanno ben poche risorse da dedicare alla loro promozione.
Normalmente i blog si promuovono a vicenda, in alcuni casi vengono citati dai media ed indicizzati dai motori di ricerca.

Ha avuto grande successo e quindi si è diffuso viralmente il primo spot per la promozione di un blog. C'è anche una versione in bassa risoluzione per chi accede ad internet in dial up.
Aveva dunque ragione Einstein quando diceva che la fantasia è più importante della conoscenza

Kijiji... e la cremeria?
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: E-commerce | Data: Mercoledì, 9 Marzo 2005 

Al di là del titolo del post al quale, pur non essendo del tutto farina del mio sacco non ho saputo rinunciare, la notizia è di quelle importanti: eBay ha lanciato la versione beta (molto beta) di Kijiji, un nuovo sito dedicato esclusivamente ai classifieds.

L'intento più o meno dichiarato è di entrare nel mercato internazionale rivoluzionato da Craigslist, ormai celeberrimo e recentemente disponibile anche per l'Italia, anche se limitatamente a Roma. E

Le potenzialità ci sono, il mercato è ricettivo e gli investimenti non mancheranno (eBay ha stanziato 300 $ di dollari di investimenti quest'anno, credo si possa tranquillamente attingere da lì...). Kijiji è progettato per essere presente massicciamente anche in Italia. Il lancio sembra imminente!

Certo a livello di branding non è proprio il massimo: Kijiji significa "villaggio" in lingua swahili, con evidenti riferimenti al villaggio globale (concetto non nuovissimo...). Ma ciò che mi lascia perplesso sono la capacità degli utenti di ricordare il nome, i dubbi su come pronunciarlo e le difficoltà a scriverlo: immagino che si stiano dando da fare per registrare tutti i domini "a tiro di typo"!

i conti senza l'oste: il patto di Sanremo
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Avvistamenti | Data: Lunedì, 7 Marzo 2005 

Come sapete a Sanremo è stato siglato un "Patto" con il quale i Ministri Stanca, Urbani e Gasparri intendono colpire il fenomeno della pirateria e sviluppare il business dei contenuti digitali. Il Patto in questione, è stato firmato da diverse associazioni tra cui Assodigitale e Associazione Italiana Providers, che raggruppano diversi operatori del mondo digitale ma non sono rappresentative dell'interesse di tutti gli utenti internet.

Ancora una volta quando si tratta di internet, il legislatore e/o il Governo finiscono con il pronunciarsi senza sentire il parere di tutti gli utenti. Come hanno fatto notare Massimo Mantellini e Paolo Attivissimo non vi è traccia di innovazione nel Patto; sarebbe stata infatti una grande opportunità quella di tenere in considerazione le licenze di Creative Commons per introdurre livelli di più ampia flessibilità che sicuramente avrebbero ad esempio favorito la possibilità da parte di chi immette legalmente un file in rete avendone la proprietà, di decidere quale utilizzo possono farne i suoi pubblici. Molto spesso la tecnologia e la cultura in rete viaggiano più velocemente del "legislatore".

Che il governo non sia sempre ferrato sugli sviluppi della "cultura della rete, si può comprendere, si domanda giustamente Mantellini come è possibile che le associazioni coinvolte abbiano firmato senza cercare di apporre qualche correttivo ad un Patto le cui finalità sono sicuramente comprensibili ma che nella pratica ha diversi spazi di miglioramento.

A cosa serve avere sempre ragione?
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Pensieri Laterali | Data: Sabato, 5 Marzo 2005 

Le aziende come i privati quando ritengono di avere ragione in una disputa, ricorrono agli avvocati e vanno in tribunale. Tutti voi ricorderete la vicenda di Luca Armani di Treviglio titolare di un “negozio di timbri” che aveva registrato il dominio www.armani.it provocando l’inizio di una battaglia legale con la nota omonima azienda milanese. Dopo diversi anni di aspra lotta e tentativi di resistenza , tra i nuovi Davide e Golia della rete, nonostante l’intervento di un senatore della Repubblica e l’appoggio da parte di tantissimi utenti della rete, la vicenda si è conclusa con la cessione del dominio conteso da parte di Luca Armani alla blasonata casa di moda con grande disappunto di tante persone che si erano schierate a fianco del piccolo imprenditore lombardo.

Non sono un giurista e non posso e non voglio intervenire sulla vicenda giudiziaria, ma come Paolo Attivissimo, mi chiedo se era necessario arrivare ai tribunali quando si poteva risolvere il problema consensualmente. Guardate come è stato risolto il problema per il dominio Firefox da parte di diversi contendenti.

Sicuramente le diverse persone che si sono schierate a fianco di Luca Armani, non sono e non saranno mai clienti della Giorgio Armani, che ha avuto probabilmente quanto le spettava di diritto. Mi chiedo però se ai fini della valorizzazione di un brand, sia sempre utile avere ragione?

Answers.com, il motore enciclopedico
Autore: Gianluca.Demarchi | Categoria: Avvistamenti | Data: Martedì, 1 Marzo 2005 

La Società americana GuruNet, con sede nello stato di NY ed uffici in Israele realizza e gestisce un Motore di Ricerca che si potrebbe definire “enciclopedico”. Answers.com, questo il nome del servizio, restituisce infatti in base alle parole chiave immesse dagli utenti nel campo di ricerca non una serie di link contestuali, ma bensì un ipertesto esplicativo in merito alla ricerca effettuata appoggiandosi (per ora) a Wikipedia. Il risultato è poi corredato in appendice da una serie di link rappresentativi e proposti in modo bibliografico.

Ho provato ad effettuare una ricerca con la parola chiave “skype”, il servizio di telefonia voip che senza dubbio tutti conoscerete e questo è il risultato.

Ritengo che Answers.com sia uno strumento molto valido (anche se poi i risultati vanno come sempre verificati e affiancati da quella parte di ricerca offline che non fa mai male) per quel tipo di ricerche le quali coinvolgano argomenti generali o comunque di vasta conoscenza e diffusione.

Nel caso di argomenti specifici che non restituiscano risultati, il motore non abbandona comunque l’utente al completo oblio, ma propone delle parole simili che possono spesso essere in contesto o suggerire ricerche parallele.

In ogni caso è sempre possibile, grazie ad un menu posto sulla sinistra della pagina dei risultati continuare la ricerca scegliendo di ottenere una serie di link che contengano gli argomenti cercati e ritornare così al metodo di ricerca tradizionale e proposto dalla maggior parte degli altri motori presenti in Rete, questo grazie ad un accordo di GuruNet con l'onnipresente Google, oppure scegliere altri metodi di ricerca quali news, immagini, blog e prodotti.

Per finire vanno menzionate delle applicazioni che possono essere utilizzate scaricando un plugin, quali 1-Click Answers che permette di semplificare l’utilizzo del motore, nonché le ormai immancabili barre fluttuanti o da inserire nel proprio browser.

E' possibile visualizzare una demo in Flash del servizio a questo indirizzo


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