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06.03.06Search Engine Marketing in crisi? Si, no, boohh... Macchè!
Ho avuto modo di partecipare alla recente tappa nuovayorkese del Search Engine Strategies (evento che farà tappa anche a Milano alla fine di aprile), ed in alcuni momenti mi sono trovato di fronte una situazione contraddittoria: da una parte l'ennesimo record sia di pubblico partecipante (oltre 6.500 secondo gli organizzatori) sia di aziende espositrici, dall'altra una domanda posta da molti sottovoce, quasi con timore: "ma quanto durerà il boom del search marketing?". Probabilmente è vero, negli Usa nel 2006 (o forse nel 2007) per la prima volta il search marketing potrebbe registrare un rallentamento nella sua folle corsa, ma ritengo questo una cosa del tutto naturale, visto che, come in questi giorni hanno scritto molti giornali, alla fin fine il tempo che passiamo a cercare nei motori è il 5% del tempo complessivamente passato online (e le aziende, scoperta l'efficacia del web attraverso i motori, vogliono cercare di raggiungere in maniera altrettanto efficace il proprio target anche nel restante 95% del suo tempo passato su Internet) o che, come invece ha detto Chris Sherman, associate editor di SearchEngineWatch.com, "Google has optimized the black box as much as it can to squeeze the most revenue out of its advertisers. There's a limit to how good the algorithm is going to get", e quindi il re dei motori deve guardare al di là delle ricerche per incrementare il fatturato ed arrivare ai fantomatici 100 miliardi di Dollari. Il Search Engine marketing entra quindi ora nella sua fase più interessante e stimolante, quella della sua "maturità", di un utilizzo più avanzato delle possibilità offerte (integrando il search con il behavioral marketing, per fare un esempio), senza limitarsi a fare qualche doorway page o ad acquistare a casaccio parole chiave attraverso il pannello self service dei network pay per click. @ 06.03.06 21:18
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