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Zooppa.com - Advertising goes social
A questo punto, però, di agenzia non se ne parla: chiunque può inviare il suo video/concept creativo e la community del sito vota gli spot migliori. Previsto anche un Bonus Team che incentiva la collaborazione tra diversi utenti, dividendo il premio tra più autori. Questa volta i video sono una trentina, di cui un paio sicuramente non male, come ad esempio questo. Aldilà della perfezione tecnica dei video, alle aziende va il vantaggio di promuovere il brand in modo nuovo, di sfruttare la sfrontatezza e l'originalità dei contenuti generati dagli utenti (non irrigiditi dalle regole aziendali), di cavalcare l'effetto virale e non ultimo di testare quale sia l'approccio comunicativo più adatto per il proprio brand. Prossimo a lanciarsi il Tom Tom. Il boom dei video online e la sindrome di Microsoft
Un ottimo post letto su Caymag mi dà lo spunto per allargare il discorso riguardo al fiorire di nuovi servizi "2.0". Giorgio, di Caymag, parte dal successo di YouTube e si chiede se è possibile replicarne il successo, o comunque sfruttarlo. Fa un esempio negativo e uno positivo: quello negativo è l'autoctono TuoVideo, che copia in tutto e per tutto il portale americano senza aggiungere nulla di nuovo, se non l'italianità, che anche a mio avviso non è affatto un plus per un utente della rete di questi tempi; l'esempio positivo invece è LonelyPlanet TV, il portale video dell'omonima casa editrice di guide turistiche, che sfrutta il potenziale del video sharing per coinvolgere la propria community in maniera verticale, aggiungendo valore alla propria offerta e traendo valore dai contributor. Al di là dell'ottimo esempio mi pare che questo atteggiamento sia piuttosto generalizzato in questi ultimi tempi. Appena esce una nuova applicazione, un nuovo portale, un nuovo "modello" tutti si fiondano a copiarlo, senza preoccuparsi di aggiungere nulla. E' la solita stragegia di Microsoft, che asetta di vedere se una cosa ha successo e poi la copia (di solito peggiorandola leggermente), saltando la prima parte della learning curve. A che serve fare un'altro Digg quando ce n'è già uno? A che serve copiare YouTube per duplicare la metà dei video? Credo sia in questa direzione, e non in quella precedentemnete descritta che va il trend di rendere disponibili liberamente i software per riprodurre le funzionalità di questi servizi. Ikea Operazione gemellaggio
E-commerce in Italia: un Eldorado Latente
E' scaricabile anche la ricerca di Casaleggio in pdf qui. Aiuto, un ninja all'università!
Le iscrizioni sono aperte, il master dure 3 mesi e prevede uno stage di 6 mesi a fine corso. Blogging consultant :)
Anche Google si converte a pay-per-action (beta)
Pare proprio che anche i ragazzi di Mountain View abbiano deciso di sondare il terreno riguardo alle meravigliose potenzialità del pay-per-action. Il procedimento è chiaro, limpido e lineare. "Pay-per-action ads complement your current campaigns by providing a new pricing model that extends your reach and allows you to pay only when a defined action is completed on your site. This beta feature is currently available to AdWords advertisers in the United States on a limited basis as part of our beta test." Ci vedo diversi messaggi: Anche se in realtà la notizia dovrebbe gettarmi nel panico ritengo invece che sia solo positivo per il mercato, del pay-per-action in particolare ma dell'online in generale. Vuoi vedere che Microsoft è la più 2.0 di tutti?
Ebbene sì, la tanto vituperata M$ alla fine della fiera è quella che ha fatto il passo decisivo ed è arrivata al non plus ultra della filosofia 2.0: pagare gli utenti per utilizzare i proprio servizi! Leggo infatti su MarketingVox e sul blog di Battelle che per promuovere l'uso di Live Search Microsoft ha creato una specia di programma che prevede la possibilità di guadagnare crediti in formazione per un valore fino a 25.000 $ per le aziende che faranno utilizzare il servizio di ricerca ai propri dipendenti. Altro che viral marketing! Altro che brand awareness! Oh, io per provare Windows Vista mi accontento anche di qualcosina meno... :) Update: e comunque secondo Ballmer Google cresce troppo in fretta: Spettacolare! (via Dotcoma) AuctionAds: guadagna con le aste di eBay
In sostanza mostra aste relative alla keyword che indichi e tu guadagni se l'utente clicca, si iscrive e bidda. In ogni caso mi sembra molto ben fatto. Per esempio se adesso qualcuno clicca su questo bel bannerino qui sotto si partecipa all'asta IMlog guadagna! :) L'RSS è uscito dalla nicchia: anche Alitalia lo usa
Questo è un segno evidentedi come questo strumento di comunicazione sia diventato di massa, o almeno lo stia diventando. Vero è che Alitalia ha problemi di altro tipo, ma almeno da questo punto di vista è all'avanguardia. Nasce il blog di IAB Italia
Online sul network di Blogosfere il blog ufficiale di IAB Italia. Ecco la presentazione di Marco Montemagno: La misurazione del web 2.0
Secondo quanto riportato in uno studio, il 40% delle piccole e medie aziende americane utilizza applicazioni web 2.0 , dai blog, a Skype, ad Amazon, per tagliare costi, migliorare l'efficienza e raggiungere più efficacemente i propri clienti. E' interessante il fatto che, come sottolinea Jackie Chan, director of Global SMB Primary Research di AMI-Partners a New York, l'adozione di queste soluzioni da parte delle aziende avviene in realtà con un grado di consapevolezza ancora piuttosto basso riguardo il significato complessivo di "web 2.0". Sostanzialmente AMI Partners vede il web 2.0 come la seconda generazione di servizi internet-based, caratterizzati dal passaggio da siti statici a piattaforme per lo sviluppo di applicazioni. Tra i motivi trainanti che portano le PMI statunitensi verso l'adozione di questo tipo di applicazioni vengono individuate: - Avere accesso tramite web ad applicazioni e tecnologie che diversamente sarebbero troppo costose; - Far conoscere, vendere e supportare i propri prodotti presso i clienti in modo economico ma efficiente; - Aprire nuovi canali di comunicazione abbassando i costi. - Partecipare a comunità online e portali. Vedremo cosa accade in Europa. Skype Prime: fatti pagare per la tua conoscenza
In sostanza grazie a questo tool chiunque può creare il proprio servizio di consulenza online a pagamento. Le applicazioni possono essere molteplici, e non per forza legate alla tecnologia: può essere la spiegazione di una ricetta, l'assistenza per un prodotto/servizio acquistato, un corso di lingua, un call center erotico... Il pagamento avviene tramite PayPal: finalmente la convergenza tra le aziende del gruppo inizia ad essere sfruttata. Sono curioso di vedere quali altre applicazioni verranno inventate per ottimizzare questo potenziale: direi che di spazio ce n'è! Project Red Stripe: l'Economist cerca idee
In pratica hanno preso 6 dipendenti del gruppo e li hanno messi a tempo pieno a fare brainstorming per trovare nuove idee che sia innovative, appunto, e strettamente legate al mondo online. Sull'home page (grafica da rivedere...) si legge: Oltre a spremersi le meningi per conto loro i 6 eletti chiedono aiuto anche ai lettori, dando loro la possibilità di postare le proprie idee innovative. La cosa interessante è che un'iniziativa come questa venga da una realtà offline (seppure già attiva online da tempo). N motivi per averlo...
One Day, One Deal
Grazie alla segnalazione di Marco. Questione di priorità
Studio su quotidiani e motori di ricerca, by TSW
Segnalo un interessante studio fatto da TSW sul rapporto tra quotidiani online e motori di ricerca. Qui il post, e qui il pdf da scaricare. Complimenti a TSW e buona lettura agli imloggers :) YouLeft: YouTube entra nella comunicazione politica offline
Sono d'accordo al 100% sulle valutazioni di Raffaele, quindi rimando al suo post. L'online che va sull'offline era come il padrone che morde il cane, ovvero faceva notizia. Adesso accade meno perchè è sempre più comune trovare nelle riviste, nei telefilm, nei TG, nei quotidiani ampi riferimenti alla rete. Comunque, indipendentemente dalle idee politiche, questo manifesto è davvero fantastico :) Ning.com: crea il tuo social network in 5 minuti
Il servizio è gratuito (con soluzione premium) e finanziato con AdSense, che è inserito automaticamente nei template. Devo dire che è assolutamente meraviglioso. Non vorrei sembrare eccessivamente entusiasta ma mentre creavo il social network e scoprivo tutte le features pensavo "E' perfetto, non c'è nulla che aggiungerei". Ovviamente Ning ha un blog e ha diverse posizioni di lavoro aperte. Nel team un italiano ci starebbe proprio bene ;-) Update: Vedo ora che anche Mantellini cita Ning nel suo post "L'orgia del software sociale" Video advertising Fineco: adesso che hai visto il video clicca qui!
In pratica prima mostra lo spot, precedendo il video che l'utente vuole vedere, poi fa apparire sulla destra il banner, in formato skyscraper, che ti dice "Ora che hai visto lo spot, guarda i fondi!". Tra l'altro segnalo che tutti gli spot sono presenti su YouTube, assieme anche a quelli di altri operatori dello stesso mercato :) |