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Google senza Google fornito da... Google!
Leggo su Downloadblog di una divertente iniziativa: Google senza risultati appartenenti alle property di Google. Google minus Google permette di cercare su Google eliminando dai risultati le voci di Knol, i video di YouTube e cosi' via. In realta' altro non e' che un ulteriore servizio proprio di Google: infatti per realizzare "Google minus Google" e' stato utilizzato Google Custom Search Engine. Non si scappa... Flash ha vinto la guerra coi motori di ricerca
Anche se Alessio mi ha battuto sul tempo ne parlo lo stesso, perche' e' un argomento che mi sta a cuore: pare che Google, come annuncia sul proprio blog, sara' in grado di indicizzare molto meglio (peggio era difficile) i siti in flash, grazie ad un nuovo player messo a disposizione da Adobe. Se da un lato sono molto contento di questa cosa, occupandomi del search di un sito completamente in flash, dall'altro la ritengo una sconfitta. In pratica Google (e anche gli altri motori di ricerca, per quel che importa) sta dicendo "Se non puoi sconfiggerli, fatteli amici". Anni a predicare SEO e ottimizzazione non sono serviti a far cambiare idea ai geniali sviluppatori delle agenzie, che hanno continuato a sviluppare siti interamente in flash. Ovviamente estremizzo, e non e' che sia del tutto contrario a flash, se usato consapevolmente, ma questa cosa mi sa tanto di sanatoria, e come tutte le sanatorie non risolve il problema, ma lo ufficializza. Non credo che da domani tutti i siti diventeranno in flash (se gli sviluppatori non "ascoltavano" Google prima perche' dovrebbero inziare adesso?), ma di sicuro l'usabilita' ha perso una battaglia importante e non e' messa molto bene per la vittoria della guerra.
SEO RAP
Via Adverblog Google video guerrilla
Non nuovo ma scoperto solo ora...bellissimo La nuova trademark policy di Google: ok, be evil!
La notizia e' che dal 5 maggio 2008 Google applichera' alcuni cambiamenti alla propria policy riguardo all'uso dei termini protetti da trademark, per i mercati UK e Irlanda. La nuova policy puo' essere letta per intero qui. Riassumo: dal 5 maggio chiunque potra' biddare su qualsiasi termine, anche se protetto da trademark. La validita' del trademark potra' pero' essere fatta rispettare per quanto riguarda il testo dell'annuncio, nel quale gli advertiser non potranno usare i termini protetti da trademark, a meno che, ovviamente, non ne siano i possessori. Non si tratta di un cambiamento inattesa, in quanto e' la stessa policy attiva da tempo negli Stati Uniti. PPCblog apre il suo post sull'argomento cosi': Difficile non essere d'accordo con questa affermazione. Effettivamente la mission di Google e' "Don't be evil", non "Don't let others be evil using your tools"... Nota finale: sono certo che la nuova policy varra' anche per Google stessa, che quindi permettera' agli advertiser di biddare sui propri termini protetti da trademark, come Google o PageRank, per i quali al momento non appare alcun annuncio... Se Google dovesse indicizzarsi su Google
Trovo da Massimo il link a questa animazione geniale, che ipotizza un'ottimizzazione della home page di Google come se la pagine dovessere essere ottimizzata per apparire nelle serp. Vi consiglio di seguire tutti gli step, ma vi anticipo cosa viene fuori: KeyCompete: scopri le keyword dei tuoi competitor (pagando)
Ho scoperto, navigando qua e là, questo strumento "interessante": KeyCompete. Si tratta di un tool che ti permette di sapere chi sta biddando su una specifica keyword, di farti report e altre analisi. Permette soprattutto di vedere le keyword utilizzate da una specifica azienda, o meglio quelle riconducibili ad una specifca URL. Sicuramente utile per chi fa campagne estese di keyword e per chi ha "poca fantasia" :) Peccato sia a pagamento: 299 $ per un anno. Alla fin fine però non è un grosso investimento... Ranking su Google: che il TrustRank sia con te
Come viene attuata da Google la catalogazione e l'ordinamento dei propri indici? Mediante l'introduzione del TrustRank, un nuovo algoritmo in grado per l'appunto, di valutare la qualità di ogni singolo sito, in funzione di caratteristiche ed attributi che vedremo fra poco. Prima di iniziare, vorrei sottolineare il fatto che del Trustrank si conosce molto poco e che ogni spunto presente in questo articolo è puramente personale, derivante da esperienze e discussioni fatte sul campo con esperti nel settore SEO e Web Marketing. Vediamo le motivazioni che hanno spinto il "motorone" californiano ad utilizzare/affiancare questo algoritmo a quelli già esistenti: In questi termini, passiamo ora a vedere la logica sul quale si fonda l'algoritmo: Non ci soffermiamo su come Google abbia determinato i siti Hubs (buoni) da quelli Tralasceremo anche il discorso dell'ottimizzazione algoritmica che i tecnici di Mountain View hanno apportato nel tempo al calcolo del trustrank introducendo parametri di tematicità (topic) delle matrici di link e del distrust che praticamente si oppone al trustrank in funzione dei link SPAM. A mio avviso, invece, potremmo soffermare la nostra attenzione sull'aspetto e le possibilità di trasmissione del Trustrank da un sito ad un altro. A tal proposito, vorrei sottolineare il fatto che, al contrario del Pagerank, il Trustrank non è un valore attribuito in funzione di una precisa funzione matematica ad una singola pagina, ma all'intero sito. Da questa affermazione quindi possiamo dedurre che il Trustrank è un valore qualitativo (non definito) che Google attribuisce ad un dominio. Come viene trasferito il Trustrank? Quindi bastano solamente i link per avere un forte Trustrank? Dopo alcuni giorni, infatti le pagine del nuovo sito hanno sostituito quelle vecchie acquisendo, all'aggiornamento successivo, anche il pagerank. A questo punto, se il trustrank dipendesse solamente dai link che un sito riceve, il nuovo sito doveva sostituire (grosso modo) le posizioni in serp di quello vecchio. Niente affatto! Il sito è tuttora invisibile per quella keypharse... perchè? A mio avviso, la spiegazione viene dal calcolo non puramente matematico nel conteggio dei link del trustrank, che si basa anche sull'anzianità del dominio e dal suo comportamento nel tempo (BigTable). Seguendo questa teoria, ho eseguito alcuni test su altri miei siti e dai quali ho dedotto, in sintesi, che il trustrank: 1) Riguarda il dominio e non le pagine del sito 2) Si acquisisce in due modi: 3) Nella sua formula, molto probabilmente considera: Detto ciò, possiamo affermare che, paradossalmente una pagina potrebbe avere un trustrank elevato (perchè derivante dal dominio in cui risiede) senza ricevere alcun link e quindi: pagerank nullo ed elevato trustrank. Questo, non sarebbe possibile se il trustrank si trasferisse solamente con in backlink e fosse un termine di valutazione per singole pagine. Concludendo, attualmente circa l'80% del posizionamento su Google è determinato da questo algoritmo pertanto ogni singola informazione, deduzione ed intuizione di questo può rivelarsi vincente in una strategia di promozione organica. I consigli sono sempre gli stessi: buoni contenuti, una "sana" promozione on-line e di linkbuiling, ma soprattutto un augurio che ricorda tanto gli anni 80: che il Trustrank sia con te e con il tuo sito! :) |