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L'advertising self-service di MySpace
Anche MySpace, come Facebook ha creato il proprio servizio di advertising self service. Due differenze principali, per quello che posso vedere: Per il resto il tool e' praticamente identico a quello di Facebook, se si eccettua il fatto che questo e' in flash. In un modo o nell'altro i social network devono monetizzare il traffico, quindi mi sembra una naturale evoluzione del loro business. What the f**k is social media
Non ricordo piu' dove ho trovato il World's best presentation contest su SlideShare. Io ne ho scelta una che non ha vinto: Michael Phelps, oro anche su Facebook
La pagina di Michael Phelps su Facebook ha quasi 1 milione di fan e piu' di 1.000 foto pubblicate dai fan. Get a life! Or not?
[via Pandemia] Advertising & Social network: sicuri che funzioni?
All'inizio tutti hanno dato per scontato che i social network fossero il futuro dell'advertising: messaggi iper-profilati in un contesto dove addirittura i singoli utenti si sarebbero fatti promotori dei loro brand preferiti (in cambio di quale benefit materiali o emozionali non era ben chiaro...). In pratica siti come MySpace e Facebook si sono proposti sul mercato come potentissimi aggregatori di traffico, di audience profilata e di utenti ad alto potenziale di interazione e disponibili a condividere i loro dati personali senza particolari remore: il sogno dei marketer, in pratica. At their core, social networks are closer to a telephone conversation or a meeting in a coffee house than reading a newspaper or watching TV Non a caso questi siti stanno sforzandosi di trovare modelli di monetizzazione del traffico (ne ha parlato persino l'Economist) che siano coerenti con la filosofia dei social network e al tempo stesso con le esigenze degli inserzionisti: probabilmente dovranno ripensare totalmente la presenza della pubblicità nei loro siti e inventare un modello di "community branding" che attualmente non ha eguali in altri contesti media, anche online. Io continuo a pensare che probabilmente LinkedIn (lo so, sono di parte :-) con gli annunci di Google, qualche banner poco invasivo, i job postings e gli abbonamenti premium abbia alla fine trovato la strada più semplice per monetizzare il suo patrimonio di profili... Su Facebook e MySpace onestamente credo che ci sia ancora molto lavoro da fare, sull'offerta lato editore ma anche e soprattutto da parte delle agenzie creative :-) E voi, che ne pensate? LinkedIn e' tutto nuovo
Come qualcuno di voi avra' gia' notato loggandosi stamattina LinkedIn e' tutto nuovo. Si tratta di un restyling piu' grafico che funzionale, ma per esempio i nuovi box di navigazione sulla sinistra sono molto utili. Per quanto mi riguarda, a parte i giochini di facebook, LinkedIn e' l'unico social network che uso davvero. Wanted Face(book)
Beh, tra i vari utilizzi dei new media, questo elaborato dal Customs & Revenue Department inglese è davvero degno di nota. In sostanza attraverso Facebook i solerti funzionari dell'ufficio britannico hanno rintracciato persone che avevano conti in sospeso, recuperato denaro, e in alcuni casi hanno permesso l'arresto di ricercati. Secondo quanto dichiarato non erano sempre i diretti interessati a esporsi attraverso Facebook, ma amici e parenti, attraverso cui poi si risaliva al personaggio "desiderato". Insomma, se avete lasciato qualche conticino aperto in giro, stateci attenti prima di buttarvi nei social network... Hatebook: ti odio, connettiamoci!
Dopo NoSo un altro geniale anti-social network: Hatebook. Come si deduce facilmente sia dal nome che dal logo è una specie di "parodia" di Facebook, grazie alla quale ci si può connettere con chi si odia. Tutte queste iniziative sono indice del successo dei social network o sono le prime avvisaglie di una imminente saturazione?
Dell'uso di LinkedIn: network ristretto o apertura?
Qualche giorno fa ho mandato l'invitation per connetterci su LinkedIn ad una persona che ha commentato sul blog. La persona mi ha risposto che preferiva aspettare di conoscerci di persona prima di accettare la mia invitation... Ripensandoci però probabilmente molte persone sono molto più "gelose" del proprio network o comunque selettive di quanto lo sia io. Ovviamente ritengo assurdi i network che si vedono, di qualche consulente, con più di 1.500 contatti (anche se magari li conosce tutti eh, non si sa mai...), ma limitare un network di lavoro, per di più un network virtuale, alla conoscenza fisica mi sembra una contraddizione in termini. Voi come lo usate? LinkedIn o LinkedOut? NOSO: this is not a social network
I social network ti portano via gran parte della giornata lavorativa? Il numero dei tuoi contatti è così alto che li conti la notte per addormentarti al posto delle pecore? Allora NOSO è fatto apposta per te! :) NOSO è un "real-world platform for temporary disengagement from social networking environments. The NOSO experience offers a unique opportunity to create NO Connections by scheduling NO Events with other NO Friends". Da quel che vedo è più che altro un esperimento divertente e fatto molto bene per sottolineare come il social networking stia assumendo proporzioni abnormi e sia diventato difficile da gestire. Se ne parla anche qui. Jeep: have fun out there
Guardandosi un po' in giro è evidente che nascono come funghi community su community, a volte senza grosse riflessioni alle spalle. Riflessioni sull'opportunità di averne una, per prima cosa. Ma anche sulla efficacia/efficienza di creare il proprio ambiente autonomo, non in grado di dialogare e sfruttare il potenziale dei luoghi di aggregazione sociale già esistenti. La risposta è in progetti come Havefunoutthere.com, realizzato dalla Jeep . Oltre al bel concept creativo e alla realizzazione grafica, soprattutto trovo significativa la semplicità e l'efficacia con cui è in grado di sfruttare le principali piattaforme di social networking già esistenti (Myspace, Flickr, Facebook, Youtube). L'idea è che gli utenti per far parte della community non dovranno registrarsi e caricare i contenuti sul sito ma potranno partecipare al divertimento caricandoli attraverso le piattaforme di social networking che utilizzano già. Ecco cosa significa far parte del social network. Elogio del food blogging
Da un po' mi frulla (tanto per rimanere in tema) per la testa di approfondire cosa succede nella food blogging community online. Mi rilasso e vado dove mi guida la panza. Gironzolando, oltre ad un numero elevato di blogger-cuochi che quotidianamente condividono fotografie e ricette, partecipano alla vita della comunità con i propri trucchi e segreti (ma non tutti ;)), consigliano o sconsigliano ingredienti e ristoranti, scopro che: - negli Stati Uniti i ristoratori si preoccupano di coccolare i bloggers più dei critici enogastronomici. - un blog dedicato al cibo, Chocolate & zucchini, viene candidato tra i Best European Weblog nella settima edizione di The Weblog Awards™ (la premiazione il prossimo 12 Marzo). - i food blogger si organizzano e interagiscono in vari modi: Is my blog burning? è un blog che raccoglie gli eventi culinari nel mondo virtuale, come il concorso Does My Blog Look Good in This?, che, ospitato ogni volta da un food-blogger diverso, elegge la miglior fotografia del mese. Ci sono i meme in cui un blogger propone un tema, come ad es. il muffin della tua vita: si può partecipare pubblicando e segnalando la propria ricetta relazionata al tema e/o votando le ricette. Una delle attività più particolari sono gli EBBP che superano la frontiera del virtuale e consistono in un interscambio di ingredienti tra bloggers di tutta Europa. Basta iscriversi all'iniziativa e si riceve il nome e l'indirizzo del blogger a cui inviare il pacchetto. Una volta ricevuto il proprio si pubblicano due post, uno con la descrizione dei preziosi ingredienti ricevuti e l'altro con le ricette elaborate. Ricetta: prendere un po' di passione per cibo&dintorni, aggiungere un pizzico d'arte e una spruzzata di sperimentazione, mescolare con condivisione e partecipazione. Servire online e consumare subito. Moolto buona! AperitIMlog
Per cercare di accontentare un po' tutti, abbiamo fissato come data per il primo AperitIMlog giovedì 20 ottobre alle 19:30. Il locale che ci ospiterà sarà il Clan Café di Milano. Avremo a disposizione uno spazio riservato e il primo giro sarà offerto dalla redazione (fino ad esaurimento scorte :)). Per avere un'idea di quanti saremo RSVP nei commenti di questo post. Ci vediamo questa sera. Linkedin si rifa' il look e lancia i servizi pay
Con un messaggio del CEO, Reid Hoffman, è partita la fase 2 di Linkedin; un nuovo look per il sito tanto per cominciare e poi il lancio dei servizi premium con due profili d'offerta (Business per 15$ al mese e Business Plus per 50$ al mese). Gli account personali restano quindi gratuiti con una limitazione rispetto al passato; i livelli di relazione che definiscono il proprio network passano infatti da 4 a 3. In più, è oggi possibile, anche per le sottoscrizioni free, ricercare un profilo all'interno di tutto il db di Linkedin (precedentemente la ricerca era limitata alla propria rete di contatti). L'offerta pay, per prezzo e tipologia, si rivolge evidentemente ad un profilo professionale specifico (consulenti e recruiters) per il quale è stato pensato anche il nuovo servizio InMail in grado di garantire l'anonimato dell'inserzionista (utility che sarà di sicuro molto apprezzata). Dunque, dopo due anni di crescita, è arrivato anche per Linkedin il momento del pay; sarà un successo? Staremo a vedere; personalmente sarei davvero curioso di sapere attraverso quali valutazioni si è arrivati a quantificare la cifra mensile per i due profili (magari tenendo presente che craig...) |