IMlog - Il blog di chi fa marketing online

Il senso di Twitter per il business

Da circa due anni ho il mio bel profilo su Twitter e da circa due anni cerco di capire, esattamente, a cosa potrebbe servirmi questo strumento. Per due anni mi sono risposto a nulla o peggio vedevo Twitter solo come un servizio alla Facebook limitato alla modifica degli “stati” (e con minori potenzialità in termini di gossip :) )

La realtà è che Twitter è davvero altro da questo e molto di più; per iniziare ad approcciare lo strumento consiglio la lettura di Twitter for business di Ogilvy360, davvero ben fatto.

In sintesi credo che il mio errore in questi due anni sia consistito nel approcciare Twitter come un sito, così come faccio ogni giorno su Facebook ed in realtà anche con il mio GReader aspettandomi di trovare in un unico posto una profondità ed un dettaglio informativo che con  Twitter si coglie solo imparando una nuova grammatica, nuovi codici in grado di sbloccare un potenziale informativo che non può essere colto appieno restando su twitter.com.

[Continua...]

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It’s applications economy baby

nokia2Buon ultima, Nokia annuncia oggi OVI, l’application store all’interno del quale gli sviluppatori potranno proporre il proprio lavoro e gli utenti finali avranno la possibilità, in un unico luogo, di trovare widget etc per personalizzare la propria mobile experience.

Nokia arriva dopo Apple che questo modello lo ha inventato, ma anche dopo Blackberry, Google e Microsoft che nelle ultime settimane stanno rincorrendo la mela in questo che, davvero, sembra essere uno dei modelli di business più interessanti (e redditizzi) nel mondo del mobile.

Di sicuro Nokia può contare su una base clienti in grado davvero di far vivere su Ovi il potere della coda lunga, ma mi sembra curioso come, dopo aver aspettato tanto, l’unico modo di interpretare il cambiamento sia stato imitare un modello già imitato da altri; magari sta solo nascendo un nuovo standard distributivo, che ne pensi?

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Cosa (non) è l’informazione?

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“Se il ROI non è misurabile…”

…dismettiamo”, sembra dire Google. E’ quello che ho pensato quando ho saputo che Google dismetterà i propri servizi Google Print Ads e Google Radio Ads: un primo annuncio del 20 gennaio spiegava che entro il 28 febbraio la piattaforma Google Print Ads (che permetteva l’acquisto via web di spazi pubblicitari su centinaia di testate locali USA) verrà disattivata. E’ invece notizia apparsa il 12 febbraio che anche il servizio di acquisto di pubblicità radiofonica (Google Radio Ads, nata in seguito all’acquizione di dMarc Broadcasting, azienda titolare di una piattaforma di delivery di messaggi pubblicitari radiofonici interamente “digitalizzata”) verrà disattivata entro fine giugno di quest’anno. Per quanto riguarda Print Ads, sembra che il servizio non abbia prodotto i risultati sperati (in termini di investimenti - e quindi guadagni per Google - si legge tra le righe), il che fa pensare che gli investitori non abbiano trovato il modo di calcolare il ROI della pubblicità stampa, cosa invece possibilissima con AdWords e AdSense, dove la misurazione del ROI è una peculiarità; il tentativo di portare gli investitori attenti alle performance a investire anche sulla stampa non sembra avere funzionato.

[Continua...]

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Web Analytics Strategies 2009

Il 17 e 18 marzo si svolgera’ un evento molto interessante sulla web analytics, una disciplina troppo spesso trascurata dai marketers nostrani, quasi sempre per incompetenza.
IMlog e’ media partner dell’evento. Qui di seguito il comuncato e le informazioni necessarie:

La primavera del Web in Italia arriverà con la prima edizione di WAS – Web Analytics Strategies – che dal 17 al 18 marzo 2009, al Crowne Plaza Hotel di Milano, offrirà agli operatori del marketing e della comunicazione un’analisi degli strumenti per controllare l’efficacia degli investimenti pubblicitari su web.

WAS 2009, patrocinato dalle più autorevoli associazioni di settore, sarà il primo evento di alto profilo per incontrare gli esperti di settore e per fornire un punto d’osservazione privilegiato sulla Web Analytics, ideale per conoscere lo stato dell’arte e per anticiparne gli sviluppi futuri. Di questo, e non solo, si parlerà a Web Analytics Strategies, che apre un focus di approfondimento su temi emergenti di grande interesse e attualità nel mercato in forte crescita del Web Advertising. Mercato che, specialmente in un momento di crisi dell’economia, ha bisogno di strumenti di controllo reale dei risultati di investimenti pubblicitari on-line che diventano sempre più importanti.

Per la prima volta in Italia per il WAS 2009: Eric Peterson, il padre indiscusso della Web Analytics, CEO di “Web Analystics Demystified” e dei libri di Web Analytics più venduti al mondo.

L’evento, che vuol diventare il punto di riferimento della comunità di operatori italiani, è una conferenza dal taglio spiccatamente educational arricchita da un’area meeting. I più autorevoli operatori del settore, guru internazionali e professionisti di fama, animeranno con interventi formativi e senza forzature commerciali, tematiche di grande interesse come: Search Engine Measurement, Brand Reputation, E-mail Marketing Measurement, Mobile Marketing & Analytics e Social & Video Analytics, per il nascente mondo web 2.0.

WAS 2009 è un’opportunità unica per le aziende clienti per aggiornarsi sullo stato dell’arte della Web Analytics in Italia e nel mondo; l’evento vuole inoltre avvicinare le PMI italiane alla cultura della misurabilità dei risultati e degli investimenti effettuati sui media digitali, e sarà la risposta alle varie istanze di queste aziende proiettate in un mercato globale fortemente competitivo e propense a investire risorse in questo strumento di controllo degli investimenti di comunicazione.

L’accesso all’evento è su invito o a pagamento ed è previsto uno sconto del 20% per iscrizioni entro il 15 Febbraio 2009.

Per maggiori informazioni è disponibile il sito dell’evento www.webanalyticstrategies.com

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Un piccolo passo per il Guardian, un grande passo per i suoi dipendenti

Google AppsA quanto pare il Guardian Media Group ha deciso di abbandonare Office e di utilizzare Google Apps per i propri dipendenti.

La motivazione ufficiale parla della necessita’ di essere piu’ moderni e collaborativi.
Direi che il ragionamento non fa una grinza.

Ammetto che Google Docs non e’ ancora al livello di Excel (l’unico programma Microsoft che apprezzo), ma verosimilmente non manchera’ molto a che i dui programmi siano comparabili.

Sono curioso di vedere cosa fara’ Steve Ballmer quando le revenue di Office coleranno a picco. OK, non sara’ domani o il mese prossimo, ma credo farebbe meglio ad iniziare a pensarci…

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Georeferenzia la firma con Gmail

Son giorni caldi per Gmail; prima l’annuncio del rilascio di Google Sync per sincronizzare contatti e calendari con i più diffusi cellulari e sistemi di posta aziendali (iPhone incluso), ora il rilascio di una nuova feature che permette di far georeferenziare la firma delle mail in uscita attraverso il track dell’ip dal quale si sta inviando il messaggio.

Non sono un fan della geotag a tutti i costi, anche se riconosco il potenziale in termini di proximity e … si sono un fan di Minority Report, ma … che utilità può avere questa nuova feature se non dare a BigG qualche info in più per AdSense :)?

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“Ma dove lo trovano il tempo?”

Me l’ero perso e devo dire grazie al convegno a Roma con Chris Anderson organizzato da Enel per avermi fatto incontrare, all’interno del magazine Oxygen, questo articolo di Clay Shirky.

Si parla di media, di evoluzione dei consumi culturali e di “social surplus“; la cosa curiosa è che sono arrivato al convegno dopo una giornata passata a discutere delle opportunità della rete, di quanto fosse superato il concetto di pressioni/grp’s in un contesto mediale così liquido. Dopo tutto questo parlare l’unico feedback ottenuto nel pomeriggio era stato un “mah, vorrei qualche informazione in più sui profili di questi navigatori, secondo me è gente che ha un sacco di tempo libero…

Se avessi letto l’articolo prima, avrei saputo rispondere con una sintesi che la bile non mi ha permesso di trovare al volo; di fronte infatti alla giornalista TV che gli chiedeva “Where do people find the time?“, ecco la risposta di Shirky  “No one who works in TV gets to ask that question. You know where the time comes from. It comes from the cognitive surplus you’ve been masking for 50 years.

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Eprice.it, ma prima epaghi.it

epriceSono passate ormai quasi 3 (!) settimane da quando ho piazzato un ordine su Eprice. Tre settimane in cui sfortunatamente ho dovuto fare un RMA perchè il prodotto mi è arrivato difettoso, capita. Nel frattempo però non un cenno da parte dell’assistenza di Eprice, se non le solite email inviate in automatico, non un segnale circa la situazione dell’RMA, tutti gli aggiornamenti di stato dell’ordine sono avvenuti a seguito di mie telefonate al supporto clienti. In questo momento attendo che piazzino un ordine interno per inviarmi un prodotto spero in condizioni ottimali, ma di questo se non avessi telefonato non saprei ovviamente nulla, anche perchè alle mie email non hanno mai risposto.

Contemporaneamente ho piazzato un ordine su Elettrotop, un piccolo sito di ecommerce che mi dicono aver fatto esperienza lavorando come fornitore per uno dei maggiori siti italiani di elettronica. Dopo una loro chiamata di verifica, un po’ web 1.0, ho ricevuto il prodotto in 2 giorni, fortunatamente senza difetti.

Lo so bene quanto sia difficile lavorare in un settore come l’elettronica di consumo, con margini assurdi e beni da movimentare, di certo però ciò che fa la differenza, oltre al prezzo, è tutto ciò che circonda il cliente e il servizio prima di tutto…

P.s.: il dominio del titolo è disponibile :)

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