Web 2.0 … The Machine is Us/ing Us
Postato da Jlele su IMligg
Consoliamoci con quello che avviene all’estero. Anche quest’anno nel corso della trasmissione del Superbowl giocatosi a Miami non sono mancati gli spot milionari. Per la cronaca hanno vinto i Colts di Indianapolis. Per dare un’occhiata agli spot, invece, basta andare su Yahoo Video. Lo spot della Coca Cola non è male: la prima parodia di un videogioco realizzata veramente bene: contro il bullismo a scuola, bevi solo Coca Cola :)
Interessante, forse sì o forse no, il rapporto tra pagine viste e dipendenti pubblicato su Smartmobs e ripreso da Marco.
Da questo elenco mi parrebbe sensato eliminare Time Warner, Disney, BBC, M$ e in parte News Corp, in quanto la maggior parte dei dipendenti non fa lavori direttamente correlati con la presenza sul web.
Impressionante però il rapporto tra Craigslist (che continua ad essere uno dei siti con la grafica peggiore del globo) con Yahoo!, Google e eBay.
Sarebbe anche molto interessante avere una identica statistica con il fatturato al posto delle page views.
Pur essendo su ordini di grandezza diversi credo che anche qui il buon vecchio Craig avrebbe qualcosa da dire…
Devo ammettere che sono stato piacevolmente colpito dall’invito ricevuto da Massimo Crotti, di Condè Nast, per la presentazione della nuova community del gruppo legata alle riviste Vogue, Vanity Fair (di cui devo ammettere che sono un affezionato lettore…) e Glamour: Style.
Fa piacere il fatto che i blogger vengano coinvolti (immagino che qui ci sia lo zampino di Mafe, collaboratrice del progetto) e che le aziende tradizionali inizino a considerare non solo gli interlocutori classici ma anche le nuove forme di divulgazione e comunicazione.
Il sito sarà online il 7 febbraio, staremo a vedere com’è. La partenza è buona!
PS: come vedi la pagina temporanea del sito recita “Vuoi essere avvisata del lancio?”, ma credo che lo si possa lasciare anche se si è maschietti :)
Interessante, anche se un po’ lungo, articolo (in inglese) sulle forme di advertising creativo degli ultimi anni, soprattutto in US e UK, dove i consumatori sono ormai laureati nello schivare i 3.000 annunnci pubblicitari al giorno che li circondano da ogni parte.
L’articolo apre il dibattito sulla liceità delle forme di marketing quali il “passaparola forzato” e episodi di buzz marketing che si basano sull’impiego di attori che fingono di essere clienti del servizio. Questo tipo di marketing occulto è a dire di alcuni esperti e di qualche associazione consumatori un vero e proprio inganno. E se a volte può funzionare nell’influenzare l’acquisto, altre volte, se scoperto o sospettato, può far risultare il brand davvero antipatico.
Meglio allora le più classiche sponsorizzazioni di lavori “socialmente utili” per conquistare il cuore e il portafogli del nostro consumatore assediato.
Il dubbio amletico che qualcuno si è spesso posto nell’intraprendere una ricerca sull’uno o sull’altro motore, potrà essere presto risolto, senza far torto a nessuno.
Su Gahooyoogle è possibile visualizzare contemporaneamente, ma anche separatamente ai lati dello schermo, i risultati di una query.
Senza penalizzare neanche i link sponsorizzati di Google e Yahoo il confronto tra le rispettive Serp è ancora più accentuato, ora più che mai anche la visuale anche sui rispettivi posizionamenti di un annuncio non sfuggirà neanche ai più distratti.
La navigazione sulle rispettive finestre a partire dai risultati dei motori può proseguire in modo separato sui vari siti oppure procedendo sull’uno o sull’altro con ulteriori ricerche.
L’evoluzione nella navigazione con i browser, a partire da Firerox ed ora anche con Explorer 7, che ci ha permesso di organizzare la navigazione in schede all’interno della stessa finestra, è ulteriormente sezionata a favore di una utenza che vuole sempre più avere la possibilità di confrontare.
Google e Yahoo sono in competizione ma a vederli così manca solo il fotofinish!
Si aggiungerà una competizione parallela (destra-sinistra) tra i motori oltre che ad una verticale (sopra-sotto) sui posizionamenti?
L’e-commerce è divenuto credibile, ma tarda a manifestare ai consumatori quelle caratteristiche necessarie per decretarne una sorta di trionfo: la sicurezza delle transazioni commerciali e la tutela del cliente.
Nel 2000, circa, gli interrogativi su quando si sarebbe affermato l’e-commerce preferivano affrontare argomenti come il contratto di natura telematica e la riservatezza dei dati necessari a descrivere le operazioni di pagamento sul canale internet. In quel periodo l’attenzione era più rivolta agli approfondimenti legali, forse perché la confidenza sulla tecnologia era notevole, oppure perché si reputava di semplice adozione all’interno di processi business ordinati e, soprattutto, controllati.
Oggigiorno diverse indagini di mercato, nazionali ed internazionali, attestano la crescente diffusione dei marketplace B2C, segno che la fiducia da parte dell’opinione pubblica ha premiato il mondo delle imprese. In Italia, in particolare, cito come fonti considerevoli il Consorzio Netcomm (di cui siete stati informati su IMlog proprio in un post precedente a cura di Andrea Boscaro) e la società Nielsen-NetRatings.
Si è già detto qui del fatto che MySpace possa costituire un’importante strumento di marketing.
Ma come fa un’azienda ad acquisire “amici” all’interno di in una community ad alto livello di identificazione, partecipazione e interazione? Certamente può sfruttare la propria notorietà, ma per fortuna questo non è sufficiente.
La modalità più semplice per un brand è creare un profilo con immagini, video, musica, etc., quindi acquistare pubblicità per generare interesse. Il profilo acquisisce amici, mentre l’effetto rete incrementa il numero di visite al proprio sito e, probabilmente, anche le risposte ad una desiderata call-to-action (es. iscriversi a una mailing list, partecipare a un concorso, ecc.). Non sempre, però, si ottengono gli stessi risultati e bisognerebbe cominciare a chiedersi quali siano le strategie di presenza che riscuotono il maggior successo.
La moglie dell’ex Presidente Bill Clinton si candida ufficialmente per le elezioni presidenziali del 2008 negli Stati Uniti e il primo annuncio lo da online con questo video.
“I mercati sono conversazioni” e lo sanno bene i consiglieri di Hillary, che in questo video si propone come interlocutrice e non semplice relatrice verso il popolo americano. Promette infatti di tenere “Live online video chat” in diretta con gli elettori per farsi sentire più vicina a loro ed ai loro problemi.
Insomma, sulla carta tutte le mosse giuste per avviarsi verso quello che potrebbe essere un evento epocale (la prima donna presidentessa degli USA). In pratica, nel video appare un po’ innaturale e la scelta del regista di muovere continuamente la telecamera mentre la Clinton parla crea un effetto distrazione che poco giova all’incisività del messaggio.
Complimenti comunque per la determinazione e la scelta di presentarsi ufficialmente agli americani tramite Internet: il mezzo più economico e veloce per raggiungere una vasta e interessante fetta di elettorato (a questo proposito vi invito a leggere l’articolo di Sevregnini sul Corriere di oggi - online non l’ho trovato).
Una curiosità, ma se lei diventasse Presidentessa, Bill diventerebbe il “First Gentleman”??? :-)
Leggo che Apple ha deciso di mettere a disposizione dei clienti un aggiornamento per la scheda wi-fi degli ultimi Mac. E fin qui… pare però che per questo tipo di aggiornamento sia previsto un obolo simbolico di $2 per ragioni fiscali. Chi si prende la briga di calcolare la presunta somma totale di questo piccolo contributo?
Via Mytech