IMlog - Il blog di chi fa marketing online

Anche il link devo montarmelo da solo?

ikea_landing.JPGCliccando su un banner IKEA nella home page di Repubblica.it mi sono imbattuto in questa strana landing page.

No, non è uno screenshot, è proprio una “pagina web”…

Chissà, forse anche il link bisogna montarselo da soli a casa :)

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La verità, tutta la verità sull’advertising

via Ebola

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Meglio un Brand solo, esteso, o più Brand per ogni classe di prodotto: qualche indicazione per non seguire solo l’intuito

Questo è un problema tipico nel marketing strategico per i grandi gruppi del lusso e proprio questo mese sull’edizione in italiano dell’Harward Business Review se ne parla confrontando le performance di chi ha scelto la strada del mono-brand (Giorgio Armani ad es.) e di chi ha scelto di creare un gruppo con una moltitudine di Brand (come il Gruppo Gucci ad es.).

Il dilemma però non si pone solo per i grandi gruppi, non è un problema solo del mondo del Lusso e la frase del buon Darwin citata in quell’articolo può tranquillamente essere applicata a tutti i tipi di impresa: «non sono le specie più forti che sopravvivono, e nemmeno le più intelligenti, ma quelle più pronte al cambiamento».

Quale delle due strategie di brand vi permette maggior possibilità di adattarvi al cambiamento, quale vi da la possibilità di governare i trend del mercato, prima che questi governino voi?

[Continua...]

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Marketing e private banking

marketing-banking.jpgConsiglio la lettura del libro “Marketing e private banking” a tutti gli specialisti di marketing, non solo a chi opera presso le realtà bancarie e finanziarie.

Ho acquistato il libro per conoscere gli aggiornamenti del marketing tipicamente bancario, ma sono stato sorpreso, e positivamente, dai contenuti fondamentali e di largo interesse che nel libro vengono trattati.

I temi della segmentazione comportamentale, del rafforzamento della fiducia tra cliente e fornitore, del vantaggio di un CRM analitico e non solo operativo, della multicanalità integrata, permettono di verificare come un preciso governo delle relazioni con la clientela possa determinare il successo commerciale delle iniziative di business di tutte le aziende, in tutti i mercati di sbocco.

L’opportunità di conoscere più da vicino il marketing bancario, mette in evidenza sia l’importanza delle tecnologie di data-warehousing, sia i vantaggi che si possono ottenere dalla gestione delle informazioni sulla clientela, informazioni che possono riguardare la sfera individuale, la sfera sociale, non solamente la sfera finanziaria.

La lettura porta a riflettere, ancora una volta, sulle opportunità che la funzione di marketing può sviluppare, in qualsiasi realtà societaria pronta a confrontarsi con il proprio mercato caratteristico.

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ytic eht dna xeS

carrie.jpgAvete mai visto Sex and the city? Vi sarete allora accorti che Carrie usa sempre un computer Apple, uno di quelli vecchi, almeno nelle prime serie.
Quindi per voi che guardavate le avventure delle quattro newyorkesi, la mela era sempre capovolta. Infatti, chi guarda il computer aperto di fronte a chi scrive vede la mela a picciolo in giù (vedi foto).
Nei nuovi Mac invece, la mela è stata girata e ora chi usa il computer la vede storta quando lo apre (e quindi spesso lo deve rigirare perchè viene naturale aprirlo guardando la mela dritta), ma chi vede il computer aperto nei film e depliant vede la mela dritta.

Non conosco l’esatta data del capovolgimento della mela, certo è che ho notato nell’ultimo anno l’uso abbondante del nuovo macbook per brochure e depliant di vario tipo, compreso un albergo sardo in cui sono stata l’anno scorso.
Data la coolness del prodotto (che però non è impeccabile…) credo che in molti casi il product placement sia stato spontaneo e non a pagamento, ma mi chiedo se a livello di percezione del brand non ci sia stato un calo di simpatia da parte dei clienti che si trovano a rigirarsi il computer tra le mani ogni volta che lo aprono.

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L’iPhone fa proprio tutto :)

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Zopa: finance 2.0

zopa_logo.gifDovendo chiedere un prestito di sicuro preferiamo rivolgerci a qualcuno piuttosto che a qualcosa, ovvero a delle persone piuttosto che ad un istituto di credito. No?
Dev’essere quello che hanno pensato i fondatoti di Zopa.

Zopa è una piattaforma di prestiti P2P, ovvero un posto dove persone prestano soldi ad altre persone.
In pratica chi mette a disposizione i soldi (Lender) investe il proprio denaro ricavandone minimo il 6.75% (da tassare). Per minimizzare il rischio la somma viene splittata in almeno 50 prestiti diversi, con rendite teoricamente diverse.
Chi chiede un prestito (Borrower) viene valutato (A, B, C) e a seconda del livello viene stabilito il tasso di interesse. Invece di rivolgermi ad una banca chiedo un prestito ad un gruppo di persone.

zopa.gifNon vorrei esagerare ma a me sembra veramente geniale!
Quello che eBay fa nelle aste online e Betfair nelle scommesse sportive Zopa lo fa nel mondo creditizio.

Il bello, per loro, è che prendono una % sia dai lender (annuale) che dai borrower, lo 0,5%.
Mi fa pensare alla descrizione del loro business che i fratelli Duke fanno ad Eddie Murphy in Una poltrona per due, solo molto più 2.0 :)

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Rival Marketing e la sindrome di ‘GMOOT’

Rival Marketing - oltre ad essere il semplice anagramma di Viral Marketing - rappresenta ultimamente una strategia molto diffusa, specialmente nel campo dei media innovativi.
Essa nasce dalla sindrome di “GMOOT”, che sta per Give Me One Of These e si riferisce alla sempre maggiore volontà delle aziende e dei “marketing department” di lanciare una “innovativa” iniziativa di comunicazione per il semplice fatto che qualche competitor stia sperimentando un nuovo media o nuovo tool.
Ed è quello che accade oggi nel campo dei media alternativi, virali o non convenzionali che dir si voglia.

Viral video, advergames, mash-ups, corporate blogs, azioni di guerrilla e street marketing vengon fuori come funghi più per la necessità di esserci - un po’ come banalmente nascevano i websites nei primi anni di internet - che per la necessità di provare a sperimentare il funzionamento di nuovi media.
Ma questa fase costituisce probabilmente un passaggio obbligato prima di comprendere che è più opportuno realizzare una iniziativa di marketing innovativo principalmente per comprendere le potenzialità del mezzo, le metriche disponibili, la reazione del proprio target e la adeguatezza della propria agenzia o del proprio ufficio marketing.

Ecco perchè ad esempio alcune operazioni lasciano il segno ed altre… no

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Apple news

keynote.jpgCome preannunciato la presentazione di Steve Jobs ha lanciato due nuovi prodotti che lasceranno sicuramente il segno: un telefono (iPhone) e un media center (Apple tv). In particolare mi pare che l’iPhone sia molto succulento, peccato per Apple che non siano riusciti a presentarlo per lo scorso Natale.

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Frodi online: solo 4 su 1.000… ed è pure tanto!

Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questo post in attesa che il dato comunicato dal Politecnico di Milano - 0,4% il tasso di disconoscimento delle spese effettuate online attraverso carte di credito nel 2006 - venisse commentato dai vari operatori.

Non ho però visto dibattiti e quindi mi permetto di ringraziare i ricercatori per questo dato che, anche con i caveat che vado a riportare, mi pare importante poter comunicare e sottolineare. “4 su 1000″ è una bella risposta a tutti coloro, utenti e giornalisti, che si ostinano a considerare l’e-commerce come il luogo principe delle truffe e delle clonazioni, soprattutto se consideriamo che Internet è spesso la destinazione, più che l’origine, degli acquisti fraudolenti e che il dato certamente non sfigura di fronte alle esperienze del commercio offline.

Il caveat è che il dato appare a molti, merchant e non, addirittura sovrastimato, essendo probabilmente figlio di un’analisi più complessiva che quindi non fa onore agli operatori top del settore.

Tirando le somme: raccontiamo questo numero, raffrontiamolo a tassi addirittura più elevati di Francia e UK, e continuiamo ad acquistare online: un mercato sempre più sicuro e conveniente.

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